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“Allegri gioca al casinò”. Un testimone manda una foto e racconta: “Scommetteva tantissimo!”. Niente di illecito, ma…

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Allegri gioca al casinò
Allegri gioca al casinò

La fotografia arriva via mail. E parla da sola: Massimiliano Allegri gioca al casinò. E uno che era accanto a lui racconta i particolari di quel “a tu per tu” con uno dei tecnici più importanti al mondo. Il video è uscito come reel sul telegram di Fabrizio Corona ed è perlomeno inquietante, non tanto perché il tecnico della Juve gioca. Chiariamo: non è un reato giocare, non è un reato farlo al casinò, non è un reato scommettere legalmente. Ma… è il sintomo di una attitudine, quella al gioco, che nel mondo del calcio sembra ormai aver preso troppo piede. E se un uomo di 56 anni riesce probabilmente a trattenersi, per un ragazzino come Fagioli e Tonali è facile rimanere travolti.

“C’era il covid e Allegri era a un tavolo del casinò di Montecarlo”. “Quanto giocava?” chiede Fabrizio nel video. “Tantissimo. E ho visto io che ha vinto una puntata da 30mila… Poi ha dato tremila euro in contati ad un amico per andare a cambiare altre fiches”. Ma questo vizietto di Allegri non è davvero sconosciuto. Nel 2019 il Nucleo polizia economico finanziaria di Livorno aveva indagato su una serie di movimenti e bonifici per decine di migliaia di euro.

Ecco gli estratti conto di Allegri

La funzione antiriciclaggio della banca aveva fornito gli estratti conto di Allegri dall’1 gennaio 2017 all’1 agosto 2019, ma “il 15 novembre 2019 è pervenuto un bonifico dall’estero di 80.000 euro dalla Société générale di Monte Carlo”. Ovvero una reiterazione di operatività già segnalata come sospetta nell’autunno dell’anno precedente, quando tali somme “erano state giustificate come rimborso carta di credito del casinò“.

Nel 2017 “era stato accreditato un ulteriore bonifico estero di 60.000 euro disposto dal medesimo mittente e giustificato in questo caso come vincite al casinò”. 

Più che lecito, quindi, indagare sul vizietto del gioco di Allegri

A spiegare i movimenti sul conto di Allegri, all’epoca, era stata la stessa banca Bim: “Tra l’ottobre 2017 e il dicembre 2018 il tecnico ha incassato 9.657.708 euro di emolumenti della Juve, ritirando 78.000 euro attraverso 23 prelievi. Sul conto, inoltre, sono stati addebitati anche 497.740,46 euro di carta di credito, assegni per 63.252 euro e sono state date disposizioni di pagamento per 8.438.259 euro verso “altro intermediario italiano”, un’importante galleria d’arte e per spese personali

Il gioco di Max

Ma veniamo al gioco d’azzardo. In merito al bonifico al Casinò di Monte Carlo da 80.000 euro, la Bim conclude che il “sospetto nasce dal fatto che, nonostante gli importi movimentati siano coerenti con il patrimonio e lo standard di vita del cliente, tra l’altro personaggio pubblico a livello mondiale, non è presente documentazione a supporto dei fondi provenienti dall’estero e dal fatto che Monaco risulta essere Paese in passato ricompreso tra i cosiddetti paradisi fiscali”. Infine nell’ottobre 2019 ecco 123 operazioni per un totale di 497.748,91 euro tra il luglio 2018 e l’agosto 2019 E che dice la Bim? “Quattordici utilizzi, per complessivi 356.000 euro, sono riconducibili a operazioni di spesa presso esercenti appartenenti alla categoria merceologica del gambling fisico, in particolare presso il casinò di Monte Carlo e di Nova Gorica”. 

Sette bonifici sospetti

Proprio in quel periodo sul conto dell’allenatore toscano sarebbero stati accreditati sette bonifici dall’estero per un totale di 168.000 euro, su ordine della società slovena Hit D.D. Nova Gorica, un’azienda che gestisce hotel, centri di gioco e intrattenimento in Slovenia. Questa società detiene anche una regolare concessione italiana per il casinò online. Quindi? Niente di illegale. Ma vediamo quindi perchè l’operazione è risultata sospetta tantp essere segnalata: “Considerata l’assenza di documentazione giustificativa, si presume che tali accrediti siano derivati da vincite. Le segnalazioni sono state effettuate a causa della mancanza di documentazione giustificativa”.

Al momento in questione, lo stipendio di Allegri ammontava a 7,5 milioni di euro netti all’anno.

Un’inchiesta che in realtà, dal punto di vista penale e sportivo, dice poco o niente

Non è un reato giocare al casinò. Non lo è giocarsi i propri risparmi. Nessun reato spendere i propri soldi come ci pare. Quindi, all’epoca, era giustificata la reazione del tecnico, che tramite una nota aveva precisato: “Con riferimento alle notizie pubblicate sul mio conto in data odierna, mi dichiaro con assoluta fermezza del tutto estraneo a qualsiasi attività illecita o irregolare e, tanto meno, a qualsiasi operazione violativa della normativa sull’antiriciclaggio“.

Gioco e basta, insomma. Nessun reato, nessun illecito… ma moralmente

Sì, ma che esempio fornisce un allenatore capace di giocarsi 400mila euro al casinò. Tutto legale, tutto regolare. Ma poi come fa a parlare di ludopatia con i suoi ragazzi continuando a guardarli negli occhi? Ovviamente se Max Allegri volesse spiegarcelo, saremmo felici di ospitarlo su Dillinger in qualsiasi momento. Non lo accusiamo di nulla, ovviamente. Lui non è minimamente coinvolto nel calcio scommesse… ma qualche parola sul gioco, vista la sua posizione, sarebbe d’obbligo.

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Genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di cinema, documentari e serie TV. Ha girato La banda del Buffardello e Il manoscritto di Leonardo da Vinci, il suo primo film come sceneggiatore. Ha fatto il ghost writer per molti VIP e ha scritto racconti sotto pseudonimo. Con la Newton Compton ha pubblicato Le dieci chiavi di Leonardo e L’enigma di Leonardo.