EDITORIALI
Da oggi, la mente dietro il design di Apple Watch e iPhone lavorerà per OpenAI. Tra un anno cambierà il modo in cui usiamo il web. E dietro c’è...
Sam Altman, CEO di OpenAI, e Jony Ive, profeta del design Apple, hanno appena annunciato qualcosa che sembra un’operazione creativa. Ma è molto di più: è una mutazione industriale, culturale, antropologica. OpenAI e io non stanno solo pensando il futuro: lo stanno costruendo. Già ora. E la sintesi dell’annuncio è chiara: “vogliamo dare forma a una nuova generazione di strumenti intelligenti, progettati...
Il 70% degli italiani si informa tramite social. La pubblica amministrazione cerca disperatamente Social Media Manager.
Nel 2025, un Comune può ancora permettersi di rispondere alle segnalazioni con un fax? No. Eppure, fino a ieri, sembrava quasi una scelta stilistica. Oggi, con la legittimazione ufficiale del social media manager nella Pubblica Amministrazione, si apre una stagione nuova — meno modulistica, più connessione. Ma attenzione: non si tratta solo di programmare post o usare bene Canva. Il...
Netflix, arriva la pubblicità generata dall’IA. Dal 2026 la pubblicità che si confonde con la trama.
Nel 2026 potresti mettere in pausa Stranger Things e trovarti davanti un deodorante in stile Demogorgone. Non è uno scherzo, è l’ultima trovata di Netflix: spot generati dall’intelligenza artificiale che si camuffano perfettamente con l’universo narrativo della serie o del film che stai guardando. Altro che pubblicità invasive. Qui si parla di pubblicità mimetica. Di annunci che non interrompono, ma...
L’Italia legge poco. Ma si affolla ai Saloni
Cala il mercato del libro, ma non l’affluenza ai padiglioni; si conclude oggi l'affollatissimo Salone del Libro di Torino. Sembra un paradosso, ma è proprio questo lo specchio dell’editoria italiana nel 2025: i numeri del mercato vanno giù, mentre le folle vanno in fiera. Nei primi quattro mesi dell’anno, le vendite di varia sono scese del 3,6%, con quasi...
Sua Santità ha fatto il restyling e parte a bomba sui social
È successo. Dopo secoli di pergamene, bolle papali, colombe in CGI e comunicati stampa in latino stretti stretti, anche il nuovo Papa ha ceduto: il profilo Instagram di Sua Santità Leo XIV ha subito un restyling da manuale. Tre post, tredici milioni di follower e un vibe da “brand luxury spirituale” in fase di lancio globale. Il feed sembra uscito...
Genova, preside aggredita da un genitore. Non è un caso isolato: è la (a)normalità che avanza
A Genova, una preside finisce al pronto soccorso dopo l’aggressione di un genitore. Voleva un confronto, ha ricevuto insulti, spintoni e una prognosi. Non è un caso isolato: è la normalità che avanza. È il termometro di una società che ha rovesciato i ruoli, in cui l’autorità educativa è diventata un bersaglio — e il genitore, un cliente insoddisfatto...
Essere italiani è una cosa seria. Il senato approva il decreto sulla cittadinanza.
In Italia non basta più il sangue per sentirsi italiani. O meglio: ne serve uno più fresco. Il Senato ha approvato con 81 voti favorevoli e 37 contrari il decreto sulla cittadinanza. La Camera è il prossimo passaggio, ma il succo è già chiaro: lo ius sanguinis si restringe, e con esso l’illusione di appartenere a un Paese solo...
Draghi torna in cattedra: l’Europa deve svegliarsi, smettere di campare con le mance dell’America e imparare a camminare con le proprie gambe.
Mario Draghi ha parlato. Stavolta da Coimbra, in Portogallo, durante il XVIII Cotec Europe, pomposamente intitolato A call to action — e come ogni “call” che si rispetti, tutti hanno risposto con l’eco di un viva voce spento. Ma lui ci ha tenuto lo stesso a ribadirlo: l’Europa deve svegliarsi, smettere di campare con le mance dell’America e imparare...
IL REFERENDUM È UN DOVERE (SOPRATTUTTO DEI MEDIA)
In un Paese dove la democrazia è spesso un’ospite tollerata, il referendum è l’ultimo superstite di un’epoca in cui al cittadino veniva concessa l’illusione (e qualche volta la sostanza) del potere. È l’unico momento in cui la democrazia non si limita a essere rappresentata, ma si fa diretta. Senza filtri. Senza intermediari. Senza deputati che dormono in aula o...
Il caso De Maria e il corto circuito del sistema penitenziario italiano.
C’è una galera che somiglia a un parcheggio disumano, in cui si sopravvive tra letti a castello arrugginiti, celle condivise da tre o quattro persone, finestre sprangate e disperazione a ciclo continuo. È la galera dell’abbandono, quella che punisce senza rieducare, che alimenta odio, frustrazione, e spesso peggiora chi vi entra. È la galera che non redime, perché nessuno...