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Trump vuole deportare 11 milioni di persone

Chi ha paura di Donald Trump? Che cosa aspettarsi se otterrà il secondo mandato alla Casa Bianca alle presidenziali di novembre? Se lo è chiesto il Time e ha girato la questione al tycoon.

Chi ha paura di Donald Trump? Che cosa aspettarsi se otterrà il secondo mandato alla Casa Bianca alle presidenziali di novembre? Se lo è chiesto il Time e ha girato la questione al tycoon. Belluino quanto e più di prima, soprattutto contro la magistratura. A processo per i denari pagati alla pornostar Stormy Daniels, Trump ha attaccato a testa bassa le toghe.

«Il giudice mi ha tolto il mio diritto costituzionale alla libertà di espressione», tuona The Donald. «Questo processo è truccato e, togliendomi la libertà di parola, questo controverso giudice sta truccando le elezioni del 2024».

L’ex presidente lo ha postato sul suo social Truth ed è stato multato per 9.000 dollari, per aver violato i limiti che gli erano stati imposti sui suoi commenti su giurati e testimoni. Il giudice Juan Merchan lo ha avvertito sul rischio del carcere se le violazioni dovessero continuare.

Nell’intervista al Time, il candidato al Campidoglio va oltre, prospettando l’intenzione di intervenire personalmente contro quei procuratori che si rifiutassero di eseguire un ordine presidenziale di perseguire qualcuno.

«Dipenderà dalla situazione», risponde quando gli viene chiesto di ripetere se davvero licenzierà i procuratori non allineati. «Ciò che hanno fatto è una cosa terribile». Ribadisce inoltre che concederà la grazia agli attivisti condannati per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

Nei progetti di Trump spicca una stretta immediata contro gli immigrati senza documenti regolari sul territorio statunitense. Secondo l’interpretazione di vari mass media, significherebbe la deportazione di oltre 11 milioni di persone.

Con l’utilizzo della Guardia nazionale e, se necessario, anche dell’esercito. Il giornalista gli fa notare che sarebbe contro la legge l’utilizzo della forza militare sui civili. «Beh, questi non sono civili, queste sono persone che non si trovano legalmente nel nostro Paese».

È sulla politica estera che il pensiero trumpiano preoccupa di più l’Europa. È di dominio comune la sua posizione intransigente: in caso di attacco russo, non interverrebbe in difesa di quei Paesi Nato non in regola con i pagamenti.

«Se non hai intenzione di pagare, allora sei da solo». Sugli aiuti all’Ucraina, è tanto categorico quanto cinico: «Se l’Europa non pagherà, perché dovremmo pagare noi? Loro sono molto più colpiti, tra noi invece c’è un oceano. E loro non lo fanno, non inviano aiuti militari».

Il columnist di punta del Time Eric Cortellessa conclude: «Trump è in una posizione migliore per vincere la Casa Bianca rispetto a qualsiasi altro momento delle sue precedenti campagne.

«È in testa a Joe Biden con un margine esiguo nella maggior parte dei sondaggi, anche in molti dei sette stati indecisi che probabilmente determineranno il risultato». Primo ex presidente ad affrontare un procedimento penale, non se ne cruccia. Anzi, sfrutta le inchieste a suo carico per bollare i poteri forti di Washington che cercano di impedirgli di tornare al potere.

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