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Tempesta di cervelli, l’incontro di Meloni con Bill Gates: oltre che dell’AI avranno parlato anche di… hamburger?!?

Un incontro, quello tra la Premier e Bill Gates, svoltosi ieri a Palazzo Chigi, dove il guru dell’informatica made in Usa ha trovato ad accoglierlo ufficialmente Giorgia Meloni e padre Paolo Benanti, l’esperto vaticano di etica delle tecnologie e di intelligenza artificiale. Il religioso è stato scelto proprio dal governo come presidente della commissione sull’intelligenza artificiale per il Dipartimento informazione ed editoria. Essendo anche l’unico membro italiano del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite, l’occasione si è arricchita di ulteriori significati.

Un conciliabolo a tre

I tre hanno dissertato di intelligenza artificiale, al centro dell’agenda italiana del G7. Un argomento che, assieme alle guerre che stanno sconquassandoo questa prima metà del 21° secolo, rappresentai uno dei temi cardine della politica internazionale. Lo stesso che, modestamente e con un approccio naturalmente diverso, abbiamo affrontato su queste pagine, padron… su questi schermi! Non a caso il nostro Paese lo ha psoto al centro dell’agenda del G7, il gruppo intergovernativo formato dai sette stati più avanzati del pianeta, di cui ha assunto la presidenza con l’inizio del 2024. E guardandoci in casa… visto alcune figuracce che stiamo facendo a vari livelli… speriamo di esserne all’altezza, scartando il rischio di fare per l’ennesima volta la figura del paesello animato da inciuci, maneggiamenti e supercazzole di vario tipo.

Prima Musk, ora Bill Gates

Dopo aver incontrato Elon Musk e il fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, la presidente del Consiglio ha ricevuto il fondatore di Microsoft. Da par suo, forse con una “voce in capitolo” molto più chiara e lucida della politica, Benanti ha messo in guardia su come l’intelligenza artificiale possa rappresentare un rischio per l’informazione e quindi il funzionamento delle istituzioni democratiche.

A noi giornalisti… chi ci tutela?!?

La vera sfida per il futuro, almeno una delle più pressanti, è quella di garantire una precisa difesa della figura del giornalista, per evitare che si trasformi in un “elemento secondario” nella produzione delle notizie. Una causa che naturalmente sentiamo nostra… che deve assicurare un tangibile sostegno al settore dell’editoria e, in particolare, nel rapporto travagliato con i colossi della tecnologia. Si è riflettuto su rischi e opportunità e prospettive economiche per noi.

Come lo vuoi l’hamburger? Cotto, di media cottura o… artificale?

L’aspetto davvero interessante sarebbe quello di conoscere se Gates abbia affrontato con Meloni anche il tema della carne coltivata in laboratorio, visto che lui le difende a spada tratta con una visione fortemente ambientalista. “Tutti i paesi più ricchi dovrebbero consumare solo carne coltivata”, aveva dichiarato a Forbes nel 2021. Al contrario, la Meloni guida un governo che sta facendo del rifiuto alla carne coltivata una sorta di battaglia ideologica ed elettorale, con una linea molto conservatrice, lontana dalle posizioni progressiste di Gates.

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