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E bravo Giancoso, silurato da marito e presentatore. Ma c’è la manina di Mediaset dietro il fuorionda?

La doppietta è di prestigio, con un solo fuorionda Andrea Giambruno colleziona un divorzio con la compagna Giorgia Meloni e il defenestramento da Mediaset. Ma l'ipotesi della manina...

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E bravo Giancoso
E bravo Giancoso

C’è da dirlo. Se esiste davvero il premio per la figura di merda dell’anno, Giancoso… Andrea Giambruno vince in surplasse il primo, il secondo e il terzo posto in contemporanea. Nel giro di un servizio di Striscia si ritrova con le valige fuori della porta, defenestrato dalla moglie premier inviperita per la figura di palta e – udite udite cosa riportano le agenzie – licenziato da Mediaset. Troppo patetico nel suo impersonificare il peggio del maschilismo ronzante, troppo caricaturale per pensare di restare al fianco della prima donna premier della storia italiana. Ve lo immaginate a disquisire di Blu Cina ad una cena di stato con Xi Jinping, o a toccarsi il pacco mentre tenta goffamente di portarsi a letto Ursula Von der Layen: “Sei intelligentissima… perchè non ti ho conosciuta prima”, con gli occhi da triglia lessa e il ciuffo spettinato.

Troppo trash, il Giancoso. Persino per una come Giorgia, quella che la band punk rock di ultradestra degli Aurora aveva dipinto nei suoi versi nella canzone “Coatto antico”. Era il 1998: “Coatto antico in un corpo da bambina/ ci tieni ‘n core grosso e ‘na testa fina / Coatto antico dici troppe parolacce / ma quanta grazia col trucco e le trecce… / guardi e sorridi con i tuoi occhioni / ma quando serve quadrati hai i coglioni. / Coatto antico vieni dalla Garbatella / borgatara ignorante di presenza bella”. Insomma, Dio li fa e poi li accoppia? No. La differenza sostanziale è che una – Giorgia – ha saputo evolversi verso ben altri traguardi e altri compiti. L’altro è rimasto un fregnone di periferia…

E bravo Giancoso

Non fa più ridere, Andrea Giambruno, che si tocca e ritocca il pacco con la mano a coppa e ogni due parole dice almeno un “cazzo” e poi spiega a una collega di cui non si vede il viso che la filosofia aziendale è “scopare”, in due, in tre, “sì, noi facciamo anche la foursome. Ci immaginiamo il crociato dell’etere Piersilvio con i capelli dritti e le lacrime agli occhi mentre vede il filmato. Ma come, lui fa le crociate anti trash e Giancoso si fa beccare con le mani (i piedi e forsanche il pisello) dentro il vaso della marmellata?

Secondo alcune voci, il giornalista sarebbe già fuori dall’azienda. Ma fonti Mediaset non confermano perché, nel caso, le procedure da seguire sono lunghe a laboriose: in particolare il dipendente deve prima ricevere la lettera con le contestazioni per aver violato il codice etico aziendale. Quello che al momento appare (quasi) certo è che il giornalista dovrà lasciare in maniera definitiva la conduzione del programma Diario del giorno su Rete4. Intanto non sarà alla conduzione della trasmissione per tutto il resto della prossima settimana.

Questa volta Veronica Lario è premier

Stamattina leggendo del pasticciaccio brutto dell’ex first boy, mi veniva in mente Berlusconi e Veronica Lario. La frase con cui quest’ultima diede il benservito al marito parlando delle “vergini che si offrono al drago per rincorrere successo e notorietà”. Tutto uguale, tutto simile. Un lupo che si trasforma in porcello e finisce in pasto al pubblico rendendo impossibile a chi gli sta vicino restargli accanto per non finire trascinato a sua volta nel fango. Con un unica differenza, questa volta il personaggio forte della coppia è lei, Giorgia. Immaginabile il dolore, l’imbarazzo nel scoprire chi ha avuto accanto (sempre che non lo sapesse già). Ma volete mettere il gelido post con cui lo sbatte fuori di casa senza neppure battere ciglio: “La mia relazione finisce qui”, cotto e servito. Ci vuole di più a scuotersi la forfora dalle spalle. Da manuale. E bravo Giancoso…

Resta invero il mistero Mediaset. Giorgia Meloni nel suo post di addio al marito buzzicone scrive “Ps. tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua”. Ed è difficile non leggerti un sospetto diretto verso quel fritto misto post Berlusconi che è diventata Forza Italia. Benché Striscia sia sempre stata un caso a sé nell’universo tv di Cologno Monzese, non è che il siluro partito da lì fosse anche un avvertimento politico alla premier? Ahhh saperlo! Ai posteri l’ardua sentenza.

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Genovese di nascita e milanese d’adozione, è un giornalista, direttore di riviste e agenzie di stampa. Ha diretto testate storiche quali «Eva 3000», «Vip», «Ora», «Di Tutto», «Nuova Epoca», «Top Salute», «Corona Star’s». Attualmente lavora come autore di cinema, documentari e serie TV. Ha girato La banda del Buffardello e Il manoscritto di Leonardo da Vinci, il suo primo film come sceneggiatore. Ha fatto il ghost writer per molti VIP e ha scritto racconti sotto pseudonimo. Con la Newton Compton ha pubblicato Le dieci chiavi di Leonardo e L’enigma di Leonardo.