Gli avvocati di Daniela Santanchè avanzano la proposta di patteggiamento di una delle società imputate e chiedono di spostare a Roma il procedimento a carico della ministra del Turismo, del compagno Dimitri Kunz e di Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria – società del gruppo fondato dalla ministra e dal quale è uscita nel 2022 – per presunte irregolarità sulla cassa integrazione in deroga nel periodo Covid.
Secondo i pm Marina Gravina e Luigi Luzi, la senatrice, Kunz e Concordia sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione.
Paracadute sociale riservato “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia. L’accusa ritiene che sia stata chiesta per 13 dipendenti, per oltre 126mila euro e per un totale di più di 20mila ore.
Agli imputati sarebbe addebitato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, quando invece svolgevano le “proprie mansioni” in “smart working”.
Nel contempo, Visibilia Editore spa, imputata con Visibilia Concessionaria, ha chiesto, assistita dall’avvocato Maurizio Riverditi e col via libera dei pm, di patteggiare.
Cassa integrazione su sette dipendenti
Un’istanza del tutto autonoma dalla posizione di Santanchè.
Alla spa, in particolare, sarebbe contestata la cassa integrazione su sette dipendenti per un totale di circa 36.600 euro, alla Concessionaria la cassa su sei dipendenti per quasi 90mila euro.

Amministrazione giudiziaria
La spa, che è in amministrazione giudiziaria su disposizione nei mesi scorsi del Tribunale civile, ha proposto di sanare i verbali di accertamenti.
Se il gup darà l’ok al patteggiamento non scatteranno interdizioni né confische.