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Ritorna Carlo Conti, a Sanremo echi di tam tam

«I Conti tornano». Ha fatto la battuta, Carlo Conti, annunciando al Tg1 di tornare a condurre il Festival di Sanremo. Noi di Dillinger siamo stati i primi ad annunciarlo, il 1° maggio scorso.

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Carlo Conti in trasmissione (fonte:Ipa) dillingernews.it

«I Conti tornano». Ha fatto la battuta, Carlo Conti, annunciando al Tg1 di tornare a condurre il Festival di Sanremo. Noi di Dillinger siamo stati i primi ad annunciarlo, il 1° maggio scorso.

Sarà al timone della kermesse per due anni: «È già partito il tam tam, mi sta squillando di continuo il telefonino». Si sente un lieve odore di Restaurazione, a partire da un termine che non si usa più da un decennio per nominare il device diventato come la copertina di Linus

Infatti, Conti chiarisce immediatamente la sua linea guida: «Speriamo di fare un bel lavoro e di continuare la meravigliosa tradizione di questo evento che mette tutti insieme, tutta la famiglia di fronte dalla tv».

Dio, Patria, Famiglia e Mamma Rai: «Ho accettato grazie al grande affetto della nostra azienda, dall’amministratore delegato al direttore generale al direttore intrattenimento, fino alla signora delle pulizie, ai cameramen, ai tecnici, ho sentito questo tifo per me che mi ha fatto dire: torniamo».

La Sacra Famiglia

«Peraltro è anche anche un bel modo di festeggiare miei primi 40 anni di Rai, il primo contratto risale a giugno 1985». Il primo a scrivergli, racconta, è stato il direttore della Rai in pectore, Fiorello: «Se fossimo stati in onda, ha scritto, ci saremmo divertiti un bel po’». Ecumenico, rende omaggio ai predecessori: «Torno a Sanremo dopo sette anni, cercherò di riprendere quel lavoro fatto e portato avanti alla grande dalle due edizioni di Baglioni e alla grandissima dalle cinque di Amadeus.

«La musica sarà come sempre al centro, quella attuale, che piace. Pieraccioni e Panariello? Credo di no, almeno non in presenza fissa. «Facciamo già troppe cose insieme, non li sopporto quasi più quei due… L’idea è di alternare e di proporre qualcosa di diverso». 

Ecumenico

«La musica sarà come sempre al centro, quella attuale, che piace. Pieraccioni e Panariello? Credo di no, almeno non in presenza fissa. Facciamo già troppe cose insieme, non li sopporto quasi più quei due… L’idea è di alternare e di proporre qualcosa di diverso». Carlo Conti non perde tempo e sciorina addirittura già la sua scaletta: «Ci sono degli step ben precisi: adesso c’è la cosa più importante, il regolamento; poi inizieremo ad ascoltare le canzoni delle nuove proposte, poi quelle dei big e come ultima cosa cercherò di capire la squadra con me sul palco per la presentazione e tutti gli ospiti e quello che ne deriva». Conti mette d’accordo tutti, ricchi e poveri… Enzo Mazza, ceo della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) è pronto a un bell’applauso: «Carlo Conti è un professionista che ha aperto la strada anche ai grandi risultati di Amadeus e siamo contenti del suo ritorno alla guida dell’evento. «È un momento particolarmente felice per l’industria musicale italiana e il direttore artistico avrà davanti a sé un’ampia scelta di talenti multiplatino che dominano le classifiche da portare in gara.

«Con la Rai resta solo da mettere a punto la questione prioritaria dei costi del Festival per le aziende, che è oggi assolutamente insostenibile».

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