Home CRONACA Guerra Putin: «Colpiremo gli F-16 in Ucraina»

Putin: «Colpiremo gli F-16 in Ucraina»

Incontrando i militari della regione settentrionale di Tver, Putin ha dichiarato: «Siamo pronti a colpire in qualunque base si trovino gli F-16 destinati all’Ucraina. La Russia non ha intenzione di attaccare i Paesi della Nato, né la Polonia, né gli Stati baltici o la Repubblica Ceca».

Vladimir Putin è un uomo che nessun Paese vorrebbe come presidente, tuttavia è un finissimo stratega. Soprattutto quando si cerca di metterlo alle strette, come vorrebbe fare la Nato, secondo certi analisti da qualche anno pilotata dagli Stati Uniti sulla rotta di un neocolonialismo. Putin è per tutti l’aggressore, il leader che ha scatenato una guerra? Lui sta nella parte e alza i toni della sua aggressività.

Incontrando i militari della regione settentrionale di Tver, Putin ha dichiarato: «Siamo pronti a colpire in qualunque base si trovino gli F-16 destinati all’Ucraina. La Russia non ha intenzione di attaccare i Paesi della Nato, né la Polonia, né gli Stati baltici o la Repubblica Ceca». Un bastone e una carota per il Patto Atlantico, diviso da mesi sull’invio di caccia militari a Kiev.

Fattore unificante

Volodymyr Zelensky, che conta e spera molto nell’arrivo dei caccia, risponde: «La fornitura di F-16 è vitale per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina e il sostegno a Kiev dovrebbe essere un fattore unificante».

Putin ribadisce: «Se gli F-16 vengono utilizzati da aeroporti di Paesi terzi diventano automaticamente per noi un obiettivo legittimo. Si tratta di jet che possono trasportare armi nucleari».

L’acuto Tajani

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, si concentra sul messaggio lanciato da Putin ridimensionandone la pericolosità: «Mi pare molta propaganda: la Russia ha fatto una brutta figura con l’attentato, mi è sembrato strano che i servizi non l’abbiano evitato. Ora cerca di distogliere l’attenzione. Non credo che Putin voglia la guerra mondiale, anche perché non la vincerebbe».

Il “Napoleoncino” Macron

C’è poi, ormai da mesi, la pressione del presidente francese Emmanuel Macron, con le sue chiamate al riarmo e gli avvertimenti a tenersi pronti a un allargamento della guerra. Maria Zacharova, portavoce russa del ministero degli Esteri, lo attacca: «I “Napoleoncini” che oggi minacciano di inviare truppe in Oriente non dovrebbero dimenticare le lezioni della Storia, in particolare di quando le truppe russe entrarono a Parigi dopo avere sconfitto il vero Napoleone».

Articolo precedenteIn Florida vietati i social ai minori di 14 anni
Articolo successivoScuola chiusa per Ramadan: appeso uno striscione per richiedere le dimissioni del preside