Lo scoop è del Wall Street Journal: Elon Musk e i suoi più stretti compari si abbandonerebbero alle droghe e alla musica tosta in svariati festini organizzati dal fondatore della Tesla, spendendo milioni e milioni nei viaggi per raggiungere il teatro dei party sfrenati. Le sostanze stupefacenti più gettonate sarebbero Lsd ecstasy e cocaina, ma c’è anche la ketamina, che Musk avrebbe inalato attraverso una boccetta di spray nasale all’El Ganzo, un boutique hotel a San José del Cabo, in Messico.
Proni al megadirettore galattico Elon Musk
L’inchiesta del quotidiano statunitense traccia il quadro di un “assoggettamento” al Capo dei capi dei manager, spaventati dalla prospettiva di perdere le miliardarie prebende. Scrive nel dossier che molti attuali ed ex direttori di Tesla e SpaceX saprebbero del debole per le droghe di Musk, ma manterrebbero la bocca ben cucita per timore di finire nei guai: certi avrebbero partecipato ai festini, ma non tradirebbero mai il loro Grande Leader rischiando di rimetterci dei bei dollaroni. Nel frattempo, l’incontro, prima a Palazzo Chigi, poi sulla terrazza dell’hotel Bernini per testare i terminali di Starlink e usare la tecnologia di Elon Musk per la connessione nelle zone italiane dove è più difficile portare la fibra. Una tecnologia che garantirebbbe 300 mega in download, potenzialmente in grado anche di raggiungere i 500. Durante la dimostrazione romana, Starlink ha toccato i 700 mega.
Il governo starebbe valutando anche altre ipotesi ma il progetto con Elon Musk, in ottimi rapporti con Giorgia Meloni, va avanti con una road map per stabilire come procedere e avviare la collaborazione.
