Home CRONACA Celebs Israele, razzi, Zaki e Fazio: pensieri sparsi di un giornalista qualunque

Israele, razzi, Zaki e Fazio: pensieri sparsi di un giornalista qualunque

Passo accanto ad un manifesto dell’ente turistico israeliano che mi invita a passare una vacanza da quelle parti. Magnificandone i siti storici e religiosi, gli stabilimenti balneari, il turismo archeologico, quello del patrimonio culturale e l’ecoturismo, ormai così di moda dappertutto. Ma in Israele la “moda” imperante e perdurante è – purtroppo – sempre e solo la guerra.

Israele, razzi, Zaki e Fazio: pensieri sparsi di un giornalista qualunque

Penso che qualcuno dovrebbe rimuovere quel manifesto, figlio di una campagna promozionale allestita qualche mese fa, che non poteva ovviamente tener conto di quello che sarebbe successo. Nessuna colpa… ma lo stridore di quella fissione è assordante, se accomunato ai video che i telegiornali e la rete ci mostrano, in un’insostenibile orgia di dolore porno. Mi verrebbe voglia con un pennarello di scriverci sopra qualcosa… ma lascio perdere per evitare di fare la figura del vandalo ignorante.

Le ultime news

Nel sud di Israele, dopo alcune ore di silenzio le sirene di allarme che segnalano l’arrivo di razzi hanno ripreso a suonare. Proprio nelle comunità a ridosso della Striscia. E’ il ministero della Sanità con sede a Gaza a diramare la notizia. La notte scorsa sono stati circa 200 gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana nella Striscia. Soprattutto a Rimal e Khan Yunis. L’esercito israeliano giustifica i raid considerandoli “come centri terroristici privilegiati di Hamas”. L’esercito israeliano ha anche avvisato i palestinesi di lasciare Gaza per l’Egitto, affermando di avere il “pieno controllo” del confine. Per sicurezza, comunque, richiama 300mila riservisti, che possono sempre rendersi utili.

Voci note e toni sempre più urlati


Le violente esplosioni in territorio palestinese e gli scontri a fuoco sul confine hanno poi stimolato la minaccia di Hamas di “giustiziare un ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso”. Nel frattempo il bilancio dei morti israeliani si aggrava. Il ministro della Difesa israeliano Yav Gallant annuncia il taglio delle forniture di cibo, acqua, elettricità e carburante a Gaza, essendo in grado di controllare tutto, dentro e fuori l’enclave. Definendo gli abitanti di Gaza ‘animali umani’. Una frase che Patrick Zaki scrive sul suo account X: dal suo profilo sta infatti raccontando le sue impressioni sul conflitto.

L’attacco di Zaki nei confronti di Israele

Due giorni fa, sempre Zaki, commentando le indicazioni di Netanyahu che esortavano i civili a lasciare Gaza, lo ritraeva come un pericoloro criminale:. «Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili». Una frase che ha immediatamente suscitato una ridda di polemiche fra gli utenti del social di Musk. Il ricercatore non ha mai condannato gli atti di Hamas, a partire dalla strage durante il rave che ha coinvolto centinaia di ragazzi. Lui che conosce molto bene ingiustizie e maltrattamenti, per il quale l’Italia si è tanto battuta. Interessante notare come adesso l’attivista egiziano, piuttosto che sposare la linea del governo che lo ha salvato e quella dell’Occidente tutto, giustifichi il massacro di Hamas, schierandosi contro Tel Aviv.

A breve ospite di Fazio su Nove

Patrick Zaki sarà anche uno dei primi ospiti di Che tempo che fa, il talk-show condotto da Fabio Fazio che esordisce il prossimo 15 ottobre sul canale Nove. Con la Litizzetto, la speaker ufficiale Filippa Lagerback e pure i pesci dell’acquario. Non mancherà neanche Nino Frassica (un protégé del conduttore e giornalista ligure) e il suo spazio di finto gossip Novella Bella. Fazio, a proposito di questi ritorni, durante la presentazione dei palinsenti Discovery ha dichiarato come sia « importante che per il pubblico non ci sia un ulteriore disorientamento». Qui a Dillinger la chiamiamo in un altro modo: mancanza di idee nuove. Ma questa è tutta un’altra storia.

Un’ipotesi fuori stagione

Sono ancora fermo davanti al manifesto. Un signore mi passa accanto e mi guarda con una strana espressione. Mi viene in mente – chissà poi perchè – quella canzone di Claudio Baglioni… Poster.

Un poster che qualcuno ha già scarabocchiato
dice “Vieni in Tunisia”
c’è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via…

Penso che, quasi sicuramente, non andrò a fare una vacanza in Israele, adesso meno che mai. Sarebbe davvero turismo… fuori stagione. Speriamo non fuori tempo massimo.

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