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Non si combatte il fuoco con il fuoco: da Torino a Napoli studenti in piazza per il clima e per la guerra in Medio Oriente

Andando avanti così in Italia si rischia una guerra civile. Centinaia di studenti protestano in piazza imperterriti tra striscioni, fumogeni, scioperi della fame, interruzione delle lezioni. È necessario fare qualcosa

In Italia la situazione sta degenerando

Dopo che a Roma una delegazione di studenti in presidio all’Università La Sapienza si sono uniti al corteo per il clima e per il cessate il fuoco, per tutta la giornata si sono animate le piazze anche di altre città italiane, come Napoli, Torino, Trieste e Catania.


Terzo giorno di sciopero della fame


Il corteo degli studenti universitarie liceali partito dalla Sapienza a Roma ha raggiunto la manifestazione Fridays for Future a piazza dell’Esquilino arrivata da piazza della Repubblica. A La Sapienza intanto è il terzo giorno di sciopero della fame per alcuni studenti, incatenati sotto il rettorato, che protestano contro gli accordi dell’ateneo con gli enti accademici e di ricerca di Israele. Oggi hanno incontrato la rettrice Antonella Polimeni. ”L’incontro non è andato come ci aspettavamo”, hanno detto. “La rettrice ha alzato l’ennesimo muro per un incontro pubblico con tutte e tutti – aggiungono i ragazzi – ha scelto di non rispondere ai punti portati. Abbiamo insistito sulla necessità di un incontro pubblico”. Sugli accordi dell’università con le università israeliane, “si è continuata a tenere la linea vaga della libertà di ricerca”.
Per questo, fa sapere il collettivo Cambiare Rotta, “lo stato di agitazione permanente continuerà”. “Non toglieremo le tende, anzi da lunedì aumenteranno. Lo sciopero della fame continuerà a staffetta tra gli i studenti in lotta”.


“Domani – annunciano – saremo i protagonisti nella grande assemblea al Nuovo Cinema Aquila alle ore 10 per una mobilitazione nazionale contro il Governo Meloni. Il prossimo 25 aprile saremo in piazza a Porta San Paolo alle 8 per fare sì che i simboli sionisti non passino silenziosamente inosservati. Inoltre, siamo in attesa della data di un incontro con una personalità di alto livello sulla necessità di fermare tutte le guerre. Il 18 maggio costruiremo un grande forum sulla necessità di costruire un nuovo modello di formazione pubblica, libera da guerra e sfruttamento”.

A Napoli il corteo è contro il G7 di Capri


A Napoli gli attivisti, che sono partiti dal piazza Garibaldi poco dopo le 9.30, hanno intonato cori contro il G7 di Capri ed esposto bandiere della Palestina e cartelli con scritto “stop genocidio”. Diversi i cori anche contro il governo e la premier Meloni.
I manifestanti hanno raggiunto il molo Immacolatella con l’intento di raggiungere gli imbarchi. Nel tentativo sono scoppiati dei tafferugli con le forze dell’ordine in tenuta anti sommossa che li hanno respinti. In testa al corteo anche delle ciambelle di gomma raffiguranti delle angurie.

Cartelli e fumogeni contro McDonald’s, KFC e contro un distributore Eni. Questo è il modo giusto di manifestare?


Circa 200 studenti milanesi hanno partecipato al corteo organizzato da Fridays for Future nella giornata di sciopero globale per il clima: sono entrati da Kfc in piazza XXIV Maggio, noto fast food statunitense e al grido di “free free Palestine”, hanno portato con sé striscioni e una bandiera palestinese. Al megafono, hanno spiegato che l’azienda è dedita allo “sfruttamento degli animali, inquinando il pianeta”.


Gli studenti si sono poi spostati davanti al McDonald’s, “complice di un genocidio”, dove hanno acceso fumogeni. Lì è stata esposta anche un’installazione di cartone che rappresenta una porzione di patatine McDonald’s con all’interno terra e due missili. Azioni analoghe sono state fatte davanti a un distributore Eni, dove è stato esposto uno striscione con scritto “Eni boycott tour, stop genocide” e al Museo della scienza. Il corteo si è concluso infine in piazza XXIV Maggio.

Torino: “Clima, pace e lavoro”


“Clima pace lavoro”: dietro a questo striscione sono partiti in corteo circa un migliaio di attivisti ambientalisti, che hanno aderito alla manifestazione dei Fridays For Future a Torino. Si sono ritrovati davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova per “protestare contro gli interessi che ostacolano la giustizia climatica e sociale inasprendo o generando instabilità e conflitti”, come hanno spiegato. Insieme ai giovani ambientalisti ci sono anche sindacati, collettivi studenteschi, dei centri sociali e pro-Palestina.
“I Fridays For Future – dicono – scendono in piazza insieme ai movimenti palestinesi per chiedere l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza visto che le lobby fossili continuano a finanziare chi è responsabile di guerre, colonialismo e genocidi”.
“Voi siete sette noi 99%. Contro il G7 clima, ambiente, energia. Manifestazione popolare il 28 aprile a Venaria” e ancora “Una solo lotta”, si legge su due striscioni. Il corteo arriverà davanti al Grattacielo Piemonte, sede della Regione.

A Trieste via allo sciopero globale del clima


Un corteo si è snodato lungo le vie del centro di Trieste per lo sciopero globale del clima. Tra i cartelli esposti dal gruppo, “basta gas, vogliamo rinnovabili” e “giustizia per il pianeta”. “Oggi va in scena lo sciopero globale per il clima in tutto il mondo – è stato detto al microfono prima della partenza – lo slogan quest’anno è ‘riprendiamoci il futuro’. Ce l’hanno già tolto e venduto. Venduto a chi produce armi o non sfrutta energie green. Chiediamo la transizione verso le rinnovabili, ma anche iniziative verso un mondo più verde e nel quale le persone possano vedere i propri diritti rispettati”.
Obiettivo della protesta, a cui hanno aderito una cinquantina di persone, è “denunciare gli interessi che ostacolano la giustizia climatica e sociale generando instabilità e un’conflitto mondiale a pezzi'”.


E ancora, come si legge nel manifesto di presentazione, “dobbiamo riprenderci il futuro e agire per il benessere collettivo, fermando nuovi progetti fossili come il potenziamento dell’oleodotto transalpino Tal-Siot e difendendo i nostri territori da progetti inutili e impattanti, come l’ovovia sempre qui a Trieste”. Durante la manifestazione anche il sostegno ai movimenti palestinesi, “per chiedere il cessate fuoco immediato e permanente in Palestina”.


A Firenze la “convergenza climatica da fabbriche a scuole”


A Firenze la protesta di Fridays for Future si è incrociata con quella dei lavoratori della Gkn: “Dalle fabbriche alle scuole convergenza climatica”, diceva uno striscione che è stato esposto davanti al consiglio regionale.


Il tema ambientale rimane comunque centrale. Edoardo Falchini, attivista di Fridays for future di Firenze, ha spiegato che la manifestazione è stata promossa per “ricordare l’urgenza della crisi climatica e quanto poco tempo abbiamo per agire. Alla politica chiediamo l’intervento pubblico sull’industria dell’energia rinnovabile e della mobilità sostenibile”.


Sulle politiche per l’ambiente e il clima – ha commentato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto – “il coinvolgimento dei giovani può portare a fare il salto di qualità. Partecipare al cambiamento con la protesta legittima è importante, ma partecipare con la proposta è la cosa più importante”.


A Genova scende in piazza nonna Franca, 88 anni


In piazza De Ferrari a Genova si sono ritrovate insieme nonna Franca, di 88 anni, e sua nipote Maya, che di anni ne ha 22. “E’ una battaglia che ci accomuna tutti – ha raccontato nonna Franca-: siamo in piazza per il clima, per la terra, per i mari e per gli animali. Difendere queste cose dovrebbe essere un dovere e un diritto prioritario di tutti”.
In strada con ragazze e ragazzi si sono visti sindacalisti della Cgil (la segreteria nazionale ha aderito allo sciopero), parlamentari di Avs (come il capogruppo Peppe De Cristofaro) e la candidata del Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Regione Piemonte, Sarah Disabato.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.