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Snapchat fa i conti con la crisi e taglia il 10% del personale. Zuck che si compra tutto solo un lontano ricordo

La società di Evan Spiegel certifica la crisi dei social. E sembrano lontani i ricordi in cui Zuckerberg era pronto a fare follie per comprare il fantasmino giallo

Bei tempi quelli di Zuck

Sembrano lontani gli anni delle crescita senza argini, con Zuck che bussava alla porta con in mano un assegno da almeno tre miliardi di dollari per comprare tutto. Tutto che? Si ritroverebbe in mano un bel pugno di sabbia.

Una corsa estenuante

Snap Inc., società madre del quasi omonimo Snapchat, piattaforma ultima fra i maratoneti, in questa corsa perenne che è diventata il mercato dei social. E si aggiunge al coro delle aziende tecnologiche che hanno annunciato tagli al personale in queste prime settimane del 2024.

Stanno alla frutta: taglio del 10%

Un taglio importante, quello annunciato dalla società Snap Inc., pari a circa il 10% del personale sparso qua e là per il mondo. La società di Evan Spiegel ha stimato che le riduzioni comporteranno oneri al lordo delle imposte tra i 55 e i 75 milioni di dollari per i costi di licenziamento e i costi correlati, oltre ad altri oneri tra cui 45 e 55 milioni di dollari di spese future in contanti. La maggior parte di questi costi si verificherà nel primo trimestre.

Pensate che Snapchat sia l’unica?

Quello che succede a Snapchat, del resto, è un film abbastanza simile a quello già visto con gli altri player di questo mondo. Le entrate pubblicitarie sono crollate negli ultimi anni, anche per via di nuove impostazioni sulla privacy degli utenti che poco si legano con la profilazione. Appena quattro mesi fa, Snap – che rimane una delle IPO più frizzanti dell’ultimo decennio – ha annunciato la chiusura di una divisione focalizzata sulla realizzazione di servizi di realtà aumentata per le aziende, interrompendo quello che era l’ultimo tentativo di diversificare l’azienda dipendente dalla pubblicità. La chiusura dell’attività avrebbe comportato un taglio di 170 posti di lavoro.

32 mila dipendenti a casa

A settembre del 2023 l’azienda impiegava circa 5.400 lavoratori. Una riduzione del 10% sulla base di questi valori equivarrebbe alla perdita di circa 540 posti di lavoro. E sono numeri che, come detto, si aggiungono alla sfilza di annunci simili che le aziende tecnologiche hanno fatto dall’inizio di quest’anno, nel tentativo di tagliare ulteriormente i costi. Un po’ tutte le big del settore tecnologico, da Microsoft a Google, fino ad Amazon e Salsforce, sono tra le oltre 100 aziende tecnologiche che hanno annunciato licenziamenti nell’ultimo mese, per un totale di circa 32.000 dipendenti, secondo i dati compilati del portale Layoffs.fyi.

Una giornata opaca in borsa

Gli investitori hanno tendenzialmente accolto con favore le misure di riduzione dei costi decisa nelle ultime settimane. Meta e Amazon hanno aggiunto un valore di mercato combinato di 336 miliardi di dollari solo la scorsa settimana, dopo aver battuto le stime sugli utili trimestrali e sulle prospettive, accompagnate da riduzione dei costi dovute al taglio dei dipendenti. Snap, invece, dopo l’annuncio dei tagli ha vissuto una giornata abbastanza opaca in Borsa, col titolo che nelle prime ore di contrattazione è scivolato di oltre il 3%.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.