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Wim Wenders regala emozioni con “Perfect Days”: il film, ode alla vita semplice, candidato agli Oscar

Perfect Days, un film del 2023 diretto dal rinomato regista Wim Wenders, offre uno sguardo delicato e coinvolgente nella vita apparentemente ordinaria di Hirayama, un uomo che conduce una routine impeccabile nella vivace Shibuya.

Perfect Days è un film del 2023 diretto dal rinomato regista Wim Wenders. Offre uno sguardo delicato e coinvolgente nella vita apparentemente ordinaria di Hirayama, un uomo che conduce una routine impeccabile nella vivace Shibuya. Attraverso la sua giornata scandita con cura, esploriamo le sue passioni. Per i libri, le piante, la fotografia analogica e la musica rock degli anni ’60-’70. Tutto mentre svolge il suo lavoro di addetto alle pulizie dei bagni pubblici. Il primo trailer del film, diffuso il 22 maggio 2023, ha suscitato un notevole interesse. Mentre la presentazione in concorso al Festival di Cannes ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico. ll film del cineasta tedesco, vincitore della Palma d’oro per il migliore attore (Kôji Yakusho) all’edizione 2023 del Festival di Cannes, è stato candidato all’Oscar 2024 come miglior film internazionale.

La trama di “Perfect Days”

La trama si dipana attraverso una serie di piccole avventure, rivelazioni e incontri inaspettati, che gettano luce sul suo passato in modi sorprendenti e toccanti. La narrazione offre uno sguardo intimo e affettuoso sulla vita di Hirayama, trasformando le toilette pubbliche in suggestive cornici per le vicende dei personaggi. Inizialmente concepito come un documentario sul progetto The Tokyo Toilet, il film ha assunto una forma narrativa sotto la guida di Wenders, che ha sapientemente trasformato le toilette pubbliche in simboli di incontro e riflessione.

Guarda il trailer

Trovare la bellezza nelle piccole cose

Il messaggio di Wenders con questo film è chiarissimo. Ovvero scoprire la bellezza e la poesia della vita nei gesti quotidiani e nelle piccole cose. Questo anche grazie all’arte. Negli ultimi anni, il regista tedesco si è distinto soprattutto come documentarista (con “Anselm” presentato quest’anno a Cannes). I suoi ultimi film di finzione, invece, da “Ritorno alla Vita” a “Submergence”, sono stati in gran parte dimenticabili. Con Perfect Days, però, Wenders ritrova il giusto tocco stilistico e narrativo, riuscendo anche a emozionare. Pur essendo un film modesto sulla carta, il suo nuovo lungometraggio è toccante e riuscito. Ciò nonostante non ci siano sequenze particolarmente memorabili alla fine della visione. Ottima performance del protagonista Koji Yakusho, che potrebbe contendersi il titolo di miglior attore.

La critica

Riconosciuto dalla rivista Best Movie come una delle migliori pellicole del 2023, Perfect Days si distingue per la sua delicatezza narrativa e la sua capacità di trovare magia e valore nelle semplici gioie della vita ordinaria. Un film che conquista il cuore degli spettatori con la sua poesia e la sua profondità emotiva.

Sul Cinematografo, il critico Federico Pontiggia scrive:

“Dalla toilette all’eternità. Vincitore della Palma d’oro per Paris, Texas nel 1984, per la miglior regia nel 1987 per Il cielo sopra Berlino e del Gran Premio della giuria nel 1993 per Così lontano così vicino, il tedesco Wim Wenders porta il sesto film in Selezione Ufficiale a Cannes, Perfect Days. Bissando il documentario stereoscopico Anselm sull’artista Kiefer. In breve, punta alla Palma con la storia umanissima. Il racconto poetico di un uomo che pulisce i gabinetti pubblici a Tokyo, Hirayama, incarnato dallo strepitoso Koji Yakusho. L’affezione di Wenders per il Giappone è notoria, il film cult del 1985 Tokyo-Ga, il successivo peana filmato allo stilista Yohji Yamamoto, la predilezione per Yasujiro Ozu parimenti: “Abbiamo girato Perfect Days sessant’anni anni dopo che Ozu aveva realizzato il suo ultimo film, Il gusto del sakè, a Tokyo. E non è un caso che il nome del nostro eroe sia Hirayama.

Una vita semplice, una routine quotidiana molto strutturata da mane a sera, la passione per la musica (Otis Redding, Patti Smith, Van Morrison che ascoltiamo in musicassetta), i libri e gli alberi che fotografa, i gabinetti che meticolosamente – l’inizio senza guanti è temibile – rende immacolati. La nipote carinissima, la sorella estraniata, alcuni incontri ci rivelano un po’ di più del suo passato, ma il suo segreto è il presente, votato alla ricerca e alla cura della bellezza nel quotidiano. Minimalista e trascendente, paratattico e iterato, i dialoghi ridotti e l’empatia amplificata, Wenders ripassa devoto la lezione di Ozu e si ritrova ai vertici della propria arte, levando la camera, innalzando lo sguardo dalla toilette agli alberi fino al cielo. E lo fa con un uomo apparentemente senza qualità, confinato in un impiego umile, ma quasi miracolosamente, perfino icasticamente destinato a incarnare servizio e bene pubblico, soddisfazione personale ed esternalità positive e, viceversa, soddisfazione pubblica e beneficio personale. Un’epifania poetica, un atto politico”.

Guarda la scenografia di Perfect Days

Curiosità

Perfect Days è il primo film drammatico di Wenders in gara per gli Oscar 2024 come miglior film internazionale. Il maestro tedesco, 79 anni il prossimo agosto, aveva ricevuto tre candidature per il miglior documentario (2000 con Buena Vista Social Club, 2012 con Pina e 2015 con Il sale della terra) ed è entusiasta per la nomination:

“È un po’ ironico essere candidato per un film in lingua giapponese, ma allo stesso tempo è un grande onore, perché il Giappone è il paese di Yasujirô Ozu, che è un mio maestro cinematografico,” ha affermato Wenders. “Sento che questo è un grande omaggio al signor Ozu”.

Wenders è rimasto sorpreso per la scelta di Perfect Days come candidato ufficiale del Giappone agli Academy Awards. Ha attribuito il successo alla popolarità dell’attore Koji Yakusho nel paese. La Germania, invece è ben rappresentata agli Oscar di quest’anno con due film in lingua tedesca tra i cinque migliori film internazionali. Wenders ha dichiarato di essere felice anche per la nomination dell’attrice tedesca Sandra Hüller come migliore attrice per il suo ruolo in Anatomia di una caduta. “Sandra ce l’ha fatta?” è stata la prima domanda di Wenders quando ha appreso delle nomination.

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