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Napoli, la pantomima di De Laurentiis: chiede scusa e poi scarica su arbitri e giornalisti

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Il Napoli stecca anche l’ultima del 2023. De Laurentiis fa il mea culpa ma è tutta una finta: subito dopo si scaglia contro Gravina e Rocchi. Mazzarri: «Sembrava una partita di rugby, Kvara martoriato».

La maledizione del Napoli

Niente da fare: il Napoli non riesce a sfatare il tabù Maradona. Cala il sipario sul 2023 dei campioni d’Italia, che chiudono con un pareggio a reti bianche col Monza. Tante le chance sprecate dagli azzurri, ma Mazzarri, così come De Laurentiis, se la prende anche con l’arbitro Di Bello per l’espulsione ricevuta e il trattamento riservato a Kvaratskhelia.

Furia Mazzarri, Di Bello nel mirino

A fine partita, Mazzarri, espulso da Di Bello per proteste, sbotta. A far infuriare il tecnico del Napoli la mancanza di provvedimenti da parte del direttore di gara nei confronti dei giocatori del Monza per il trattamento che hanno riservato a Kvaratskhelia. «L’hanno trattenuto per 20 minuti e gli altri non vengono ammoniti. Con Osimhen è lo stesso: viene martoriato. Dopo tante volte, finisce che uno si stanca». Il tecnico di San Vincenzo spiega il motivo della sua espulsione, ritenuta ingiusta. «All’arbitro ho detto: “ma lo vedete che questo ragazzo non lo fanno più giocare?“’”. I regolamenti vanno applicati sempre, nel bene o nel male».

La finta autocritica di De Laurentiis

A grande sorpresa, in sala stampa si presenta anche il presidente Aurelio De Laurentiis. E qui comincia la pantomima:

«Tutto quello che è successo fino ad ora è solo colpa mia. Mi assumo qualsiasi responsabilità e devo chiedere scusa ai napoletani e ai tifosi se siamo dove siamo in classifica. Ma il campionato è lungo e ci muoveremo sul mercato per recuperare il tempo perduto. La verità ha varie pieghe ma non mi va di tediarvi. Quando tornerò dalla Supercoppa in Arabia ci vedremo sul mare a Palazzo Petrucci e ci facciamo una bella cena e vi racconto il mio punto di vista perché voi avete pagine da riempire e radio dove raccontare e programmi televisivi da fare e ognuno deve dire la propria per gli indici di ascolto. Però è bene tutelare il tifoso che deve sapere la verità e la verità al conosce solo chi le vive dall’interno».

Ma poi arriva l’attacco a Rocchi e Gravina

«Questa sera devo pregare Gravina e Rocchi di cerca di dare una senso di equità e spettacolarità al calcio italiano. Certo che si dice che il calcio italiano perde di interesse se, invece di vedere delle partite di calcio vediamo partite di rugby dove non c’è equità nel saper distribuire i cartellini da entrambe le parti. Questa è una costante, ma non voglio parlare di arbitraggi a sfavore del Napoli, ci sono stati episodi con tante altre società calcistiche. Caro Rocchi non può permettersi che un arbitro butti fuori un signore come Palladino e un allenatore con 500 panchine in Serie A come Mazzarri, significa che per essere considerato rispettabile uno devo usare un cartellino a tutti i costi. Un arbitro è arbitro perché deve essere giusto. Invece a furia di correre perdono l’ossigenazione e allora forse devono allenarsi di più o forse bisogna fare le sostituzioni anche per gli arbitri». Che bel teatrino.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.