Fabrizio Corona torna a fare rumore nel mondo della tv italiana. Nell’ultima puntata del suo canale Corona On Air, lo showman ha sganciato una vera e propria bomba contro Ballando con le stelle, il ruolo di Barbara D’Urso e le dinamiche politiche e aziendali dietro il sipario. Tra accuse di veti politici, strategie di intrattenimento costruite sul trash e il business dell’umiliazione, Corona dipinge un quadro senza filtri del dietro le quinte della televisione nazionale.
Ballando con le stelle: da programma di ballo a set di rancori
Secondo Corona, il celebre show del sabato sera non è più quello che prometteva. La competizione di ballo è diventata un’arena di litigi costruiti a tavolino, gossip amplificato e personaggi-stimolo scelti apposta per creare tensione. «Il fulcro del programma più importante di Rai 1 è la lite tra concorrenti e una giurata famosa per i suoi scontri e le polemiche», dice Corona. La giuria, secondo lui, non giudica più la tecnica del ballo, ma alimenta polemiche e scontri, trasformando l’arte in trash televisivo.
I concorrenti, spiega Corona, devono passare attraverso umiliazioni pubbliche per avere la possibilità di lavorare ancora, mostrando come il programma funzioni più come una leva di carriera che come intrattenimento. Il ritorno in Rai o Mediaset, secondo l’ex re dei paparazzi, passa attraverso prove di obbedienza, dialoghi calibrati e scontri costruiti.
Barbara D’Urso e il veto politico: la bomba di Corona
Il pezzo più esplosivo riguarda Barbara D’Urso e le sue difficoltà con la Rai. Corona sostiene che la conduttrice abbia subito un vero e proprio veto politico, legato alla destra e al governo Meloni, con il tacito consenso di Mediaset. «Non solo non lavori in Mediaset, non puoi lavorare neanche alla Rai», afferma Corona, descrivendo un meccanismo che limita carriera e visibilità, trasformando la televisione in un terreno di contese aziendali e politiche.
Secondo Corona, D’Urso sarebbe stata estromessa dai palinsesti nonostante decenni di esperienza e successo, senza spiegazioni pubbliche, con motivazioni custodite tra lei, Pier Silvio Berlusconi e le alte sfere del Biscione. La conduttrice, racconta Corona, avrebbe accettato programmi in prime time solo dopo insistenze aziendali, vivendo una “prova d’umiliazione” necessaria per tornare in onda.
Trash, clickbait e intrattenimento costruito
Corona non risparmia neanche la critica ai programmi in sé. Ballando con le stelle, secondo lui, negli ultimi anni è diventato uno strumento di intrattenimento basato sul trash e sull’audience, dove le polemiche tra concorrenti e giurati vengono orchestrate per creare hype e share. L’ex paparazzo sottolinea come gli scontri tra concorrenti e la giurata controversa siano più importanti del talento e della danza: «Il programma resuscita carriere, ma a prezzo di umiliazioni continue».
Inoltre, Corona descrive la telefonata esclusiva con D’Urso come un momento di verità sul mondo della televisione: tra giudizi sui colleghi, rivelazioni sui palinsesti e strategie aziendali, emerge una realtà fatta di potere, pressioni e logiche di mercato, lontana dall’intrattenimento puro.
Il messaggio di fondo
L’analisi di Corona non è solo gossip, ma una denuncia: la televisione italiana, secondo lui, è diventata una macchina dove politica, denaro e vendette personali decidono chi può brillare e chi deve sparire. E Barbara D’Urso, con tutte le sue contraddizioni, diventa il simbolo di un sistema che sacrifica talento e libertà creativa sull’altare dello share e dei rapporti di potere.


















