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US Open, trionfo di Alcaraz: Sinner lotta ma si arrende. L’Italia resta orgogliosa

Carlos Alcaraz si conferma ancora una volta il grande rivale di Jannik Sinner. Lo spagnolo ha conquistato l’US Open 2025, superando l’azzurro in quattro set (6-2, 3-6, 6-1, 6-4) e riportandosi così al vertice della classifica mondiale.

È stata una finale attesa da settimane, il capitolo più recente di una rivalità che segnerà un’epoca. Alcaraz ha giocato un match di straordinaria lucidità: potente al servizio, rapido negli scambi, intelligente nelle variazioni. Dopo la sconfitta di Wimbledon, ha studiato a fondo i punti deboli e si è presentato a New York con un piano perfetto. Il risultato parla da sé: per lui è il secondo US Open e il sesto titolo Slam in carriera.

Sinner, una sconfitta che pesa ma non frena

Per Sinner il rammarico è inevitabile. Dopo aver strappato con grinta il secondo set, il numero uno d’Italia non è riuscito a tenere il ritmo forsennato dell’avversario, finendo per cedere nei momenti decisivi. A fine match ha ammesso di essere stato troppo prevedibile e ha promesso di lavorare su nuove soluzioni tattiche, anche a costo di pagare dazio in alcune partite.

Eppure la sua stagione resta da incorniciare: quattro finali Slam su quattro giocate, la vittoria a Wimbledon, 65 settimane da numero uno del mondo. Nonostante la sconfitta e la perdita della vetta del ranking, Sinner resta l’orgoglio del tennis italiano e la certezza che la sua parabola sia ancora in ascesa.

Il duello del futuro

Alcaraz e Sinner stanno scrivendo una delle rivalità più affascinanti del tennis moderno. Hanno entrambi appena 24 anni, un’età in cui la maggior parte dei campioni del passato muoveva i primi passi. Loro invece si dividono Slam e primati con la naturalezza dei fuoriclasse.

Per l’Italia resta l’amarezza di una finale sfumata, ma anche la consapevolezza che Jannik non ha intenzione di fermarsi. E per lo sport mondiale resta l’incanto di una sfida destinata a durare anni.

Bravo Alcaraz, ma applausi a Sinner: il tennis ha due re, e uno porta il tricolore sul petto.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.