Un nuovo e sconvolgente reportage investigativo getta un’ombra sull’icona di Hollywood Jack Nicholson. Sebbene il suo nome non compaia nelle liste ufficiali rilasciate finora, la testimonianza giurata di una vittima e una prova fotografica lo collegano direttamente a una presunta notte di abusi orchestrata da Jeffrey Epstein e dall’ex CEO di Ford Models, Katie Ford.
Il vaso di Pandora del caso Epstein è tutt’altro che chiuso. Mentre il mondo ha già letto con orrore i nomi di principi, politici e magnati contenuti nei documenti ufficiali, un’inchiesta indipendente fa emergere un nome tanto celebre quanto inaspettato: quello di Jack Nicholson.
L’esclusiva non proviene dai documenti del tribunale di New York, ma da un reportage della serie “The Big Club”. L’indagine si basa sulla testimonianza cruciale di Lisa Phillips, una delle vittime di Jeffrey Epstein. La Phillips ha descritto sotto giuramento una notte in cui Epstein e Katie Ford, allora a capo della potente agenzia Ford Models, l’avrebbero spinta tra le braccia di una celebrità di primissimo piano. A causa di un accordo di non divulgazione (NDA), alla vittima è stato impedito di pronunciare il nome del suo presunto aggressore, ma ha fornito agli investigatori un dettaglio chiave: l’incontro avvenne a una festa dopo la prima di un film.
Partendo da questo indizio, i giornalisti investigativi hanno scandagliato gli archivi fotografici, trovando una prova che è stata definita agghiacciante. Una fotografia scattata il 27 settembre 2002 alla festa per la premiere del film “A proposito di Schmidt” ritrae inequivocabilmente un sorridente Jack Nicholson in compagnia proprio di Lisa Phillips.
Questa rivelazione apre uno scenario inquietante e sposta i riflettori su una delle leggende viventi del cinema. La connessione non è quindi un nome su una lista di contatti o un registro di volo del “Lolita Express”, ma qualcosa di potenzialmente più grave: il racconto di una vittima supportato da una prova fotografica che colloca l’attore al centro della presunta rete di abusi di Epstein.
Mentre le liste ufficiali hanno confermato i legami di Epstein con figure come Mick Jagger, Michael Jackson e Alec Baldwin, il caso di Nicholson è diverso e, se confermato, dimostrerebbe come il sistema di Epstein si basasse non solo su contatti, ma su una partecipazione attiva e predatoria da parte di personaggi insospettabili dell’élite globale. L’appello dei reporter a Katie Ford, oggi paradossalmente a capo di un’associazione contro il traffico di esseri umani, è di rompere il silenzio e confermare o smentire quanto accaduto quella notte.
Per ora, il nome di Jack Nicholson resta ufficialmente fuori dai documenti legali, ma questa esclusiva giornalistica ha acceso un faro potentissimo su di lui, esigendo risposte che né la sua fama né il suo status possono più ignorare.