Home EDITORIALI Il Labubu siamo noi (e l’Occidente è già perduto)

Il Labubu siamo noi (e l’Occidente è già perduto)

C’è un pupazzo brutto. Talmente brutto da sembrare un errore, un rigetto estetico, un capriccio del marketing psicotropo. Si chiama Labubu. Viene da Hong Kong, ma oggi lo vedi ovunque: nelle mani di ragazzine isteriche, negli zaini di sedicenti collezionisti, tra le dita sudate di tiktoker che urlano “rare!” come fossero prede in un reality per dementi.

E no, non è solo un giocattolo. È un sintomo.

Il Labubu è il monumento alla decadenza. Un idolo di gomma che riassume in 12 centimetri di vinile l’ignoranza globale elevata a culto. Non parla, non serve, non ha storia. È semplicemente… cercato. E tanto basta. L’estetica del trash, l’ossessione per la scarsità, l’equazione: più costa, più vale, più sei stupido, più fai tendenza.

Il Labubu non è l’oggetto. È l’epoca.
Un’epoca in cui non importa più sapere, capire, confrontare. Basta avere. Possedere, mostrare, urlare. Lo comprano perché lo compra qualcun altro. Lo vogliono perché non ce n’è abbastanza. Lo collezionano perché pensano che in futuro qualcuno sarà disposto a pagare di più. È il capitalismo infantile travestito da “cultura pop”. Ma non c’è cultura, non c’è pop. C’è solo vuoto.

E mentre stiamo qui a contenderci la versione glitterata di un mostriciattolo, c’è chi si prepara davvero al futuro.
C’è chi costruisce infrastrutture, intelligenze artificiali, eserciti. C’è chi forma ingegneri, non influencer. C’è chi investe nel pensiero strategico, non nei drop su Instagram. E noi? Noi ci chiediamo se sia più “iconico” il Labubu dorato o quello mimetico.

Poi però leggiamo, con faccia seria, che dobbiamo aumentare la spesa per la difesa. Che l’Occidente deve tornare a essere forte, autorevole, pronto. Ma con chi? Con che spirito? Con che cultura?
Come puoi difendere una civiltà che ha sostituito la lettura con gli unboxing, la bellezza con la plastica e la complessità con i balletti?

Il Labubu è l’ultimo soldatino del nostro Impero. Armato di nulla. Amato da tutti. E pronto a cadere, come tutti i simboli che non sanno nemmeno di esserlo.

Articolo precedenteNordio, pene alternative per 10000 detenuti. Finalmente una buona notizia.