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Trump e Musk, fine della farsa: ora volano colpi bassi (e i file Epstein)Tra accuse di droga, minacce di espulsione e dossier bollenti, la rottura tra il tycoon e il patron di Tesla agita i Repubblicani

Altro che “separazione amichevole”. La rottura tra Donald Trump ed Elon Musk è esplosa in pieno stile reality, e ora che le maschere sono cadute, la scena si riempie di sospetti, vendette e documenti imbarazzanti. L’idillio tra l’ex presidente e l’uomo più ricco del mondo si è trasformato in una guerra a colpi di tweet, rivelazioni su Jeffrey Epstein e accuse infamanti da parte dell’inner circle trumpiano. Musk, definito “drogato” e “immigrato illegale” dai fedelissimi di The Donald, ha risposto con un avvertimento criptico: “Segnatevi questo post per il futuro. La verità verrà a galla”.

L’arma segreta: i dossier di Epstein

Tutto ruota attorno agli Epstein files, l’archivio di documenti desecretati a partire da febbraio che contiene registri di volo, testimonianze e agende del finanziere morto suicida in carcere. In mezzo a quei fascicoli c’è anche Trump, il suo nome appare nel registro dei voli del “Lolita Express”, assieme alla moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter, in almeno due tratte nel 1993 e 1994. Le foto che li ritraggono insieme, anche con Ghislaine Maxwell e Melania, erano già circolate. Ma ora Musk suggerisce che ci sia molto di più. Secondo il New York Post, Epstein avrebbe archivi segreti di video compromettenti che coinvolgerebbero Trump e altre celebrità.

Una crisi partita dallo Studio Ovale

Lo strappo definitivo sarebbe avvenuto durante un incontro nello Studio Ovale tra Trump e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Il presidente ha parlato di Musk come di un “amante abbandonato”, dicendo: “Ha detto cose bellissime su di me. Alcuni, dopo essere stati nel nostro governo, sentono la mancanza e diventano ostili”. Nessuna replica ufficiale da parte del tycoon alle provocazioni su Epstein, ma la Casa Bianca ha definito la lite “uno spiacevole incidente per Elon”.

Bannon all’attacco: “Immigrato illegale”

A infiammare ulteriormente la faida ci ha pensato Steve Bannon. L’ex stratega di Trump ha invocato indagini a tappeto sul patron di SpaceX e Tesla, suggerendo che Musk “dovrebbe essere espulso dal Paese”, ipotizzando che sia un “immigrato illegale”. Già a gennaio lo aveva definito “un parassita che vuole imporre i suoi strani esperimenti”. E adesso lo incalza: “Si annullino tutti i contratti federali con le sue aziende”.

Retromarcia (obbligata)

Musk, intanto, ha frenato. Dopo aver evocato la creazione di un proprio partito e minacciato di sospendere il programma Dragon (cruciale per la ISS e la NASA) ha ritirato tutto. I mercati hanno reagito malissimo e la spallata politica ha mostrato i suoi limiti. Sullo sfondo resta un investimento da 277 milioni di dollari che Musk ha fatto per sostenere Trump e i repubblicani nell’ultimo anno. Un conto salato, che oggi sembra sempre più simile a un gigantesco autogol.

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