Donald Trump ha annunciato una cosa grossa. Anzi, grossissima. Da oggi, lunedì 12 maggio, gli Stati Uniti smetteranno di farsi fregare al supermercato dei farmaci. Il presidente ha firmato un ordine esecutivo che promette di abbattere il prezzo delle medicine tra il 30 e l’80%. Tradotto: basta spendere un rene per comprarne uno nuovo.
La notizia è arrivata (ovviamente) su Truth Social, il social personale di Trump, quello dove si lancia tutto prima dei giornali. L’idea è semplice: gli americani non pagheranno più un centesimo in più rispetto a quanto pagano gli altri Paesi. Se un antibiotico costa meno in Francia, anche in Texas costerà uguale. Punto.
IL NOME DEL PIANO? “NAZIONE PREFERITA”
Funziona così: gli USA diventano il cliente vip delle multinazionali farmaceutiche. Prezzo migliore, sennò niente affare. Trump l’ha spiegato con la sua solita delicatezza: “Perché paghiamo dieci volte di più per le stesse pillole? Nessuno ha mai saputo rispondere. Adesso ci penso io.”
Secondo lui, questo taglio epocale salverà milioni di americani dal fallimento per colpa delle medicine e farà risparmiare miliardi allo Stato. Insomma, una rivoluzione.
BIG PHARMA SI MANGIA LE MANI (E I PROFITTI)
Come l’ha presa l’industria farmaceutica? Malissimo. Le lobby parlano già di fine dell’innovazione, di cure che non arriveranno mai più e di scienziati in lacrime. Ma molti fanno notare che per anni hanno fatto più soldi che scoperte, e che magari ora dovranno ridimensionare yacht e bonus.
Il rischio, però, è che le aziende cerchino di rifarsi alzando i prezzi altrove, tipo in Europa o in Canada, dove le medicine costano meno proprio perché negoziate con lo Stato. In pratica: se gli USA pagano meno, qualcun altro dovrà pagare di più. Fate un fischio a Bruxelles.
E ORA?
Negli USA uno su quattro fatica a permettersi i farmaci. Se questo decreto funziona davvero, potrebbe cambiare tutto. Ma attenzione: tra burocrazia, cause legali e trabocchetti vari, la strada è lunga.
Trump, intanto, si prepara a incassare consenso. Perché una cosa è certa: che sia per convinzione o per campagna elettorale, questa mossa ha riacceso le speranze di chi ogni mese deve scegliere tra pagare la bolletta o comprare le medicine.
Adesso tocca vedere se Big Pharma obbedisce… o se prepara la sua vendetta.