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Dagli applausi di Chicago alla denuncia per abusi: l’America divisa su Papa Leone XIV. E il mondo MAGA lo attacca: “Si opporrà agli USA su migranti e aiuti”

Le congratulazioni ufficiali dei vescovi americani. L’emozione nelle strade di Chicago. Ma anche una denuncia depositata in Vaticano e le prime polemiche dal fronte MAGA. L’elezione di Robert Francis Prevost al soglio pontificio con il nome di Leone XIV ha immediatamente spaccato l’opinione pubblica americana, divisa tra orgoglio, sospetto e scontro politico. E mentre i social già rilanciano messaggi critici provenienti dagli ambienti trumpiani, negli ambienti cattolici progressisti si moltiplicano le attestazioni di stima. Ma la strada, fin dall’inizio, sembra destinata a essere tutto fuorché semplice.

Gli USA e le prime polemiche

L’agenzia Afp ha raccontato la reazione di Chicago, città natale del nuovo Papa. “Per i cattolici di Chicago, questa è una persona che ci capisce, che ci conosce, che conosce la nostra esperienza”, dice padre Michael Pfleger, sacerdote della parrocchia di St. Sabina, noto per il suo impegno politico e sociale nel South Side. “Ha vissuto con noi il calo delle congregazioni, la chiusura delle parrocchie, l’indebolimento della presenza cattolica in America”.

Prevost ha studiato proprio a Chicago, dove ha ottenuto un master in Teologia presso la Catholic Theological Union nel 1982. Qui suor Barbara Reid, oggi preside della facoltà, ha raccontato lo stupore e la gioia per la sua elezione: “Molti di noi erano semplicemente increduli. Non riuscivamo nemmeno a trovare le parole per esprimere la nostra gioia, il nostro orgoglio”.

Ma sull’onda dell’entusiasmo si innesta subito anche l’ombra delle polemiche. Come ricorda il Washington Post, lo scorso 25 marzo il gruppo SNAP (Survivors Network of Those Abused by Priests), la più grande organizzazione americana di supporto per le vittime di abusi clericali, ha presentato in Vaticano una denuncia formale contro l’allora cardinale Prevost. Secondo quanto riferito da Shaun Dougherty, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo, Prevost avrebbe permesso ad alcuni sacerdoti accusati di violenze sessuali su minori di continuare a svolgere il loro ministero, senza aprire indagini né coinvolgere le autorità civili.

LETTERA SUL TEMA DEGLI ABUSI

In una lettera di cinque pagine inviata agli alti funzionari della Curia, SNAP ha chiesto che venga avviata un’indagine canonica. Nella denuncia si parla esplicitamente di “insabbiamento”, con la responsabilità attribuita a Prevost di non aver agito in modo tempestivo né trasparente.

Parallelamente, anche sul fronte politico si fanno sentire le prime voci critiche. Ambienti vicini a Donald Trump, attraverso canali MAGA e social legati alla destra conservatrice, dipingono già Leone XIV come un futuro oppositore dell’America. I motivi? Le sue posizioni su migranti, accoglienza, aiuti internazionali. “Si opporrà agli Stati Uniti su stranieri e aiuti”, scrivono alcuni account. Un’opinione che rimbalza rapidamente nelle reti di disinformazione e nei blog ultra-conservatori.

Mentre Piazza San Pietro applaude e Chicago festeggia, il neoeletto Leone XIV si ritrova proiettato dentro una faglia profonda che attraversa la politica, la giustizia e la fede americana. Le reazioni, nel bene e nel male, sono già un’anticipazione del terreno minato su cui dovrà muoversi. E la partita, stavolta, sarà tutta fuori dal campo.

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