Home EDITORIALI Libertà di stampa in Europa: i dati sono agghiaccianti

Libertà di stampa in Europa: i dati sono agghiaccianti

In teoria siamo nel continente più sicuro per fare giornalismo. In pratica, l’edificio della libertà di stampa in Europa sta cedendo piano piano, colpito da crepe economiche, pressioni politiche e nuove guerre di propaganda.

Secondo l’ultimo report di Reporter Senza Frontiere, pubblicato venerdì, l’Europa resta la zona più “free” per i media, ma le cose peggiorano. Le redazioni – soprattutto quelle indipendenti – annaspano tra crisi finanziarie e tagli ai fondi esterni, come quelli che arrivavano dagli Stati Uniti e ora non arrivano più. Nel frattempo, la propaganda russa si è fatta più aggressiva e destabilizzante. Non a caso, secondo Pavol Szalai, responsabile RSF per i Balcani, Donald Trump oggi è pericoloso per la stampa libera quanto Vladimir Putin.

Italia: sempre più giù

Tre posizioni perse in un anno. L’Italia passa dal 46° al 49° posto nella classifica mondiale. Secondo RSF, il giornalismo italiano è assediato dalle mafie (soprattutto al Sud), da gruppi violenti e da politici che tentano di zittire le cronache giudiziarie.

Ungheria: informazione a senso unico

L’Ungheria si piazza al 68° posto. Orban ha praticamente preso il telecomando dell’informazione nazionale: si stima che l’80% delle redazioni sia oggi sotto controllo diretto o indiretto di suoi alleati. E il pluralismo è ormai solo un’eco lontana.

Europa: sempre meglio del resto del mondo (ma per quanto?)

È vero: sette dei primi dieci paesi in classifica sono europei. E lo European Media Freedom Act, approvato l’anno scorso, rappresenta un passo avanti serio. Ma basta guardarsi attorno per capire che il declino è cominciato. Lentamente, come sempre accade con le cose gravi.

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