Home CRONACA Ecco come stanno le cose sulla Hermes regalata dalla Santanché alla Pascale

Ecco come stanno le cose sulla Hermes regalata dalla Santanché alla Pascale

Daniela Santanché conferma di aver denunciato Francesca Pascale per la vicenda delle presunte borse false di Hermès. La ministra del Turismo non lascia spazio a dubbi: “Denunciata la Pascale? Assolutamente”, ha dichiarato a margine di un evento a Palazzo Lombardia, chiudendo ogni discussione sulla questione.

“Grazie a Dio abbiamo trovato anche la fattura, ci vediamo in tribunale e così metteremo fine a questa cosa”, ha aggiunto Santanché, ribadendo la sua posizione su un caso che ha fatto discutere per settimane. Poi, con una battuta velenosa, ha paragonato il clamore sulle sue borse di lusso a un altro dibattito recente: “Trovo questa vicenda imbarazzante e anche un po’ ridicola, anche perché io non mi vergogno delle borse di Hermès. Qualcuno, invece, si vergogna della Tesla. Magari mi compro pure una Tesla”, ha ironizzato, facendo riferimento alla Tesla X acquistata dalla parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni, nonostante la sinistra ne abbia spesso criticato il marchio.

Il caso delle borse Pascale: una storia di lusso e sospetti

Il caso è esploso un mese fa, quando alcuni giornali hanno riportato che alcune borse di lusso della ministra non sarebbero state acquistate nei negozi ufficiali, ma attraverso canali di contraffazione. L’episodio più clamoroso riguarda proprio Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, a cui Santanché avrebbe regalato una Kelly di Hermès.

Secondo la ricostruzione, Pascale si sarebbe accorta che la borsa era un falso solo dopo averla portata in un negozio Hermès per una riparazione, ricevendo la spiacevole sorpresa dal personale della maison. Da qui, il caso è esploso pubblicamente, alimentando polemiche e insinuazioni, fino alla decisione della ministra di passare alle vie legali.

Dalle borse alla politica: il processo in arrivo per Santanché

La vicenda delle borse è stata anche evocata in Parlamento, quando Santanché ha affrontato la mozione di sfiducia (poi respinta), con un discorso provocatorio: “Tacco 12, borse e vestiti. Rappresento plasticamente tutto ciò che detestate.”

Ma mentre la battaglia mediatica continua, sullo sfondo resta una partita ben più seria per la ministra. Il 20 marzo inizierà il processo a suo carico, dopo il rinvio a giudizio per l’ipotesi di falso nelle comunicazioni societarie della sua Visibilia Editore tra il 2016 e il 2022. Santanché è inoltre accusata di truffa aggravata ai danni dell’INPS, per aver incassato indebitamente 126.468 euro in cassa integrazione Covid tra il 2020 e il 2022, con oltre 20.000 ore di ammortizzatori sociali per 13 dipendenti.

Tra tribunali, politica e lusso, la ministra è sempre al centro della scena. Ma questa volta, a far discutere, non sono solo le sue borse.

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