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Ilaria Salis e le Europee: la sua lettera

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Ilaria Salis ha scritto una lettera, presentata dal padre Roberto Salis in conferenza stampa a Montecitorio con i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Questo testo dovrebbe servire a spiegare il motivo della sua candidatura, e già questo dovrebbe dirci molto, dato che un’anarchica che si candida per entrare nei palazzi che ha sempre rifiutato fa già venire in mente la parola “INCOERENZA”, ma andiamo avanti.

Il contenuto della lettera della Salis

Esordisce “ringraziando con tutto il cuore le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono mio malgrado protagonista da più di un anno. I sorrisi che ho trovato ad accogliermi alle udienze mi hanno scaldato il cuore. Mi hanno dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola. Sono immensamente grata per quello che si sta facendo per me e soprattutto perché un paese come l’Italia si è mobilitato per ciò che mi sta accadendo. Mi avete dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola in questa storia che purtroppo è ancora ben lontana da un epilogo”.

Prosegue dicendo: “Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata. Ma situazioni di ingiustizia simili sono all’ordine del giorno di diversi paesi d’Europa. Per questo, dopo notti insonni e settimane di riflessioni ho deciso di accettare la candidatura alle elezioni europee per portare l’attenzione che mi avete mostrato anche ad altre persone che si trovano nella mia stessa situazione e trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo nella tutela dei diritti fondamentali”.

Le parole di suo padre

“La situazione di Ilaria perdura da 15 mesi. La situazione è stagnante senza alcun progresso. Io credo sia molto apprezzabile il gesto compiuto da Alleanza e Verdi sinistra. C’è una frase attribuita a Voltaire che dice ‘non sono d’accordo con tue idee ma sono disposto a dare la vita affinché tu le possa esprimere liberamente'”, spiega il padre di Ilaria, che già si era appellato a Mattarella, durante la conferenza stampa a Montecitorio in cui lancia un ‘contest’ tra artisti per una immagine della figlia, un “art for freedom call for Ilaria: chiediamo all’arte italiana di rappresentare con una immagine ciò che la persona non può rappresentare”.

E niente, adesso oltre alla candidatura lanciamo pure un contest. Del resto questa spettacolarizzazione è quanto ama una certa Italia, anzi Italietta.

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