Home EDITORIALI Dengue in Italia ecco le parole di Bassetti. Nuova pandemia?

Dengue in Italia ecco le parole di Bassetti. Nuova pandemia?

Dopo l’allarme Paho (Organizzazione panamericana della sanità), che prevede nel 2024 “la peggiore epidemia della storia moderna”, è intervenuto Matteo Bassetti, infettivologo e primario del San Martino di Genova. Proprio lui nei giorni scorsi ha visitato in ospedale un argentino trentenne con il virus dengue.

Le parole di Bassetti

“In Italia registriamo un leggero aumento dei casi di infezione dengue, ma questo era ampiamente previsto poiché, con la bella stagione, aumentano gli spostamento anche verso il Centro e Sud America, dove l’infezione è altamente presente. Di conseguenza, i casi sono lievemente cresciuti anche da noi, ma sono tutti casi di importazione”. Prosegue dicendo che “Al momento siamo di fronte a casi tutti di importazione, ovvero registrati in persone che avevano viaggiato e provenivano da Paesi dove l’infezione è endemica. È evidente che con l’impennata di casi in Paesi come Brasile, Argentina e Perù, sono aumentati anche i casi di infezione in chi rientra da questi luoghi. Inoltre, negli ultimi mesi è cresciuta l’attenzione anche mediatica rispetto a tale infezione, ed è più facile che coloro che rientrano da viaggi in questi luoghi si sottopongano a controlli all’insorgenza di qualunque primo segnale sospetto”.

Secondo Bassetti è dunque probabile che questo trend prosegua, con un ulteriore aumento delle infezioni anche in Italia: “L’aspetto più importante è che a questo punto non si sviluppino dei focolai autoctoni sul nostro territorio, ovvero casi di infezione sviluppati in soggetti che non hanno mai viaggiato in territori a rischio, come già accaduto nel 2023 con due focolai in Lazio e Lombardia. Focolai autoctoni, infatti, porterebbero ad un rischio di epidemie. Finora ciò non è avvenuto anche perché l’inverno non è la stagione propizia, ma con la Primavera e l’Estate le zanzare si riproducono con più velocità e bisogna fare molta attenzione”.

Bassetti sottolinea che “una misura importante sono le disinfestazioni ed il ministero si è mosso bene e presto rispetto al resto dell’Europa, con tre circolari. Ma ora la competenza passa agli enti locali che devono attivarsi”.

C’è il rischio di una seconda pandemia?

Articolo precedenteL’hobby di Marta Fascina è andare in aula
Articolo successivoMENTRE IN UCRAINA MUOIONO I RUSSI SI ARRICCHISCONO: ecco chi sono i 5 più ricchi secondo Forbes