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Troppe lacrime sul viso di Marta Fascina

La vedova inconsolabile Marta Fascina è chiusa nel suo dolore, con la fascia nera di seta fine al braccio. Ancora una volta non ha ritenuto opportuno presentarsi a una commemorazione della parabola del suo amato Silvio Berlusconi. La festa per i trent'anni dalla fondazione di Forza Italia, introdotta dal leggendario reel ante litteram della discesa in campo.

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La vedova inconsolabile Marta Fascina è chiusa nel suo dolore, con la fascia nera di seta fine al braccio. Ancora una volta non ha ritenuto opportuno presentarsi a una commemorazione della parabola del suo amato Silvio Berlusconi. La festa per i trent’anni dalla fondazione di Forza Italia, introdotta dal leggendario reel ante litteram della discesa in campo.

Nemmeno Zio Paolo la schioda dall’imperituro lutto per Papi Silvio. «Basta con le lacrime», è sbottato il fratello del Cavaliere. «Ho detto a Marta di trovare la forza per tornare in Parlamento… è un suo dovere!». Ultima apparizione a Montecitorio della bionda diafana con chignon di rigore, l’8 novembre scorso: non si era più vista da nove mesi. È volata a Roma da Villa San Martino ad Arcore a bordo di un jet privato, con due segretari, due energumeni di scorta e un dogsitter con al guinzaglio due barboncini. Trottolino amoroso, Dudù dadada

La vedova mai allegra

Secondo La Repubblica, lo stipendio di un parlamentare può toccare i 10 mila euro netti al mese. Marta Fascina, come è noto, alla scomparsa dell’adorato Silvio ha beneficiato di una donazione a titolo di legato di 100 milioni di euro. Tralasciando che le sue presenze in Parlamento si limitano allo 0,56% delle sedute, è sufficiente consultare il sito della Camera per appurare le sue fatiche. Tre proposte di legge presentate come cofirmatario, la prima il 13 ottobre 2022, la seconda il 26 luglio 2023 e l’ultima il  5 settembre 2023. Relazioni sui progetti di legge? Zero. Proposte di modificazione al regolamento? Nisba. Proposte di inchiesta parlamentare, mozioni, risoluzioni, interroganze e interpellazioni? Non pervenute. Siamo con Totò: «E io pago».

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