Home CRONACA Intelligenza artificiale: in 10 anni potrebbe sostituire 3,8 milioni posti lavoro

Intelligenza artificiale: in 10 anni potrebbe sostituire 3,8 milioni posti lavoro

In Italia il mercato dell'Intelligenza Artificiale è in continua crescita: boom del mercato a +52%

Domani una macchina potrebbe sostituire il vostro lavoro

Da qui a 10 anni le nuove capacità delle macchine potrebbero svolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone. 6 grandi imprese italiane su 10 hanno già avviato qualche progetto di Intelligenza artificiale. Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi.

L’intelligenza artificiale non invecchia

“Il mercato è in forte crescita – dice Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence -. Nel valutare il reale impatto sul lavoro bisogna tenere in considerazione le previsioni demografiche che, a causa dell’invecchiamento della popolazione, prospettano un gap di 5,6 milioni di posti di lavoro equivalenti entro il 2033. In questa prospettiva, la possibile automazione di 3,8 milioni di posti di lavoro equivalenti appare quasi una necessità per ribilanciare un enorme problema che si sta creando, più che un rischio”.

In Italia sempre al contrario

Secondo la ricerca, la gran parte degli investimenti nel nostro Paese riguarda soluzioni di analisi e interpretazione per ricerca semantica, classificazione, sintesi e spiegazione di documenti o agenti conversazionali tradizionali, mentre sono ancora limitati al 5% i progetti di IA generativa.

AI? Arabo per gli italiani

Ben il 77% degli italiani (+4% sul 2022) guarda con timore all’Intelligenza artificiale, soprattutto in relazione ai possibili impatti sul mondo del lavoro. Tuttavia, solo il 17% è fermamente contrario all’ingresso dell’IA nelle attività professionali. Nel 2023 quasi tutti gli italiani (98%) hanno sentito parlare di Intelligenza artificiale, e più di un italiano su quattro (29%) ne ha una conoscenza medio-alta. Tre italiani su quattro hanno sentito parlare di ChatGpt ma solo il 57% conosce il termine Intelligenza artificiale generativa. Un italiano su quattro dichiara infine di aver interagito almeno una volta con il chatbot di OpenAI.

Poi ci chiediamo perché siamo sempre cent’anni in dietro.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.