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“Dei delitti e delle pene… e della tortura”: Il carcere che ha rinnegato Beccaria

La notizia degli abusi emersi dall’istituto penitenziario minorile che porta il nome di Cesare Beccaria è un’ironia amara e una macchia sulla storia della giustizia. L’opera del grande illuminista, “Dei delitti e delle pene”, condannava fermamente la crudeltà e la tortura, principi che sono stati drammaticamente calpestati proprio in un luogo che dovrebbe onorare il suo nome.


Cosa è accaduto nel Carcere Beccaria

Le indagini della Procura di Milano hanno svelato un “sistema di torture e maltrattamenti” sistematico. I dettagli emersi dipingono un quadro di violenza che viola ogni principio di civiltà:

  • Pestaggi e sevizie: I giovani detenuti venivano ammanettati, picchiati con calci e pugni, trascinati per le scale, anche mentre erano a terra e indifesi.
  • Abuso psicologico: Le violenze avvenivano in aree senza telecamere, come le celle di isolamento, creando un clima di terrore e sottomissione.
  • Fallimento sistemico: Le accuse hanno coinvolto decine di agenti e figure apicali della dirigenza del carcere, mostrando un profondo fallimento istituzionale nella tutela dei diritti dei minori.


La Funzione della Prigione Secondo Beccaria

Beccaria non vedeva la galera come un luogo di punizione fisica o di vendetta, ma come uno strumento per impedire che il reo recasse nuovi danni ai suoi concittadini. La sua visione si basava su due principi fondamentali:

  • Deterrenza e prevenzione: La certezza della pena, anche se lieve, era per Beccaria un deterrente più efficace della crudeltà della pena stessa.
  • Proporzionalità e umanità: La pena doveva essere proporzionata al delitto, e il carcere doveva rispettare la dignità umana. La privazione della libertà era, ai suoi occhi, l’unica pena che lo Stato aveva il diritto di infliggere.

La Filosofia di Beccaria Contro la Crudeltà

Beccaria avrebbe visto in questi eventi una regressione verso la barbarie. La sua filosofia si basava su principi che la vicenda del Beccaria ha brutalmente calpestato:

  • Umanità delle pene: Beccaria era categoricamente contrario a qualsiasi forma di crudeltà. Il detenuto, anche se colpevole, non perde la sua dignità. La tortura e il maltrattamento sono l’esatto opposto del principio di umanità.
  • Proporzionalità e legalità: La violenza arbitraria non è una pena, ma un crimine.

In conclusione, la vicenda del carcere Beccaria è un profondo tradimento degli ideali di giustizia e umanità che l’opera di Beccaria ha instillato nel mondo.

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