Una nuova e inattesa rivelazione scuote il caso di Garlasco: è stato scoperto che Gianni Bruscagin, indicato come “super testimone” della vicenda, e Marco Demontis Muschitta erano colleghi. Questa connessione aggiunge un nuovo elemento alle indagini, ma si valuta anche l’ipotesi che si tratti di un caso di omonimia.
Il “Super Testimone” Gianni Bruscagin
Gianni Bruscagin, originario di Vigevano, svolgeva in passato il ruolo di “Impiegato Tecnico” presso l’azienda ASM ISA impianti e servizi ambientali Spa. La sua carriera in questa azienda era iniziata nel 1994. Dal suo curriculum vitae emerge che nel 2007 era un collega di Muschitta nell’area tra Vigevano e Garlasco. Tra le sue mansioni figurava quella di “Coordinatore del servizio Igiene Urbana” e si occupava anche di elaborare progetti per la modifica dei percorsi di raccolta rifiuti. In un documento separato, Bruscagin dichiarava di assumere l’incarico di commissario in una commissione giudicatrice per l’acquisto di un autocarro scarrabile.
La Controversa Testimonianza di Marco Muschitta
Anche Marco Demontis Muschitta, originario di Vigevano, lavorava come tecnico per la ditta Servizi Ambientali Spa. Il suo nome emerse il 29 settembre 2007, quando rilasciĂ² ai carabinieri una dichiarazione che fece molto rumore. Muschitta affermĂ² di aver visto una donna somigliante a Stefania Cappa, cugina della vittima Chiara Poggi, allontanarsi in bicicletta dalla zona del delitto con in mano “un piedistallo tipo da camino grigio-canna da fucile”. Nonostante in seguito avesse ritrattato la sua testimonianza, fu denunciato per calunnia ma assolto “perchĂ© il fatto non sussiste”.
Le Nuove Indagini e il Collegamento con la Testimonianza
Solo di recente, il nome delle cugine Cappa è tornato al centro dell’attenzione mediatica. A seguito di una testimonianza anonima raccolta dalla trasmissione Le Iene, i carabinieri hanno avviato ricerche in un canale di Tromello, a poca distanza da una vecchia casa di proprietĂ della nonna di Stefania e Paola Cappa. L’obiettivo è ritrovare l’arma del delitto, che si ritiene possa essere un attizzatoio, un dettaglio che richiama alla memoria proprio le dichiarazioni di Muschitta.
