I nostri occhi, sotto il cielo di questo agosto che grava sui balneari, hanno visto un guizzo che sembrava arrivare dritto dalla Prima Repubblica. Una volta c’era Berlusconi, con le sue scenografie televisive trapiantate in Parlamento. Oggi abbiamo Rita De Crescenzo: che ci presenta la versione TikTok del teatro politico italiano.
E stiamo entrando in un’epoca straordinaria: quella del Ponte delle Meraviglie di Salvini, del grande cantiere che promette un radioso futuro a Sicilia e Calabria, mentre il Paese reale si sbriciola tra ritardi ferroviari, ospedali allo stremo e cantieri stradali che sembrano deserti archeologici. In questo clima da sogno infrastrutturale, tutto è possibile: anche trasformare un’aula consiliare in un set da social comedy.
Siamo al Consiglio regionale della Campania. Non per votare, discutere, legiferare. Ma per girare una clip: bandiera tricolore, inno d’Italia in sottofondo, slogan in sovraimpressione come in una diretta di televendita. Rita e “Napolitano Store” spiegano che sono lì per “acculturarsi” e per capire “come fare di buono” per la gente: più reddito, più lavoro, più medicine. Poi il colpo di genio: “Io sindaco, tu assessore al Turismo?”. La democrazia diretta ridotta a sondaggio da social.
Il consigliere Di Fenza (Azione), orgoglioso della trovata, posta il video. La Lega ride (e attacca).
Tutti sono un po’ indignati, anche Calenda, che sbotta rimuove prontamente il creativo collega di partito. A noi, invece, non indigna affatto: se è vero che la politica è lo specchio della società, eccola qui, in tutto il suo splendore. Abbiamo avuto Cicciolina, abbiamo avuto Gerry Scotti; i personaggi televisivi sbarcavano in scioltezza in Parlamento. Ora, giustamente, ci toccano non più i semplici influencer, ma i TikToker influencer.
Di cosa lamentarsi? Vox populi, vox Dei.