Home CRONACA Celebs Quanto sono penosi quelli che si aspettavano un Jovanotti “Free Palestine”

Quanto sono penosi quelli che si aspettavano un Jovanotti “Free Palestine”

Ma davvero c’era chi si aspettava un Jovanotti col kefiah? Con la bandierina Free Palestine? Un appello accorato da uno che scrive “soleluna” tutto attaccato e fa freestyle sulle balene mentre pedala con duecento sponsor sulla giacchetta?

No, davvero: qualcuno ha creduto che Lorenzo Cherubini — il re delle supercazzole buoniste, quello del “ragazzo fortunato” con villone fattosi a botte di Santa SIAE — potesse prendere posizione in una guerra che implica responsabilità storiche, armi, diritto internazionale, genocidio?

Illusi. Patetici. E anche un po’ provinciali.

C’è chi ha fantasticato su un cantautore che si fa militante, dimenticando che Jova è un’azienda. E le aziende non fanno rivoluzioni: fanno tour, merch, etc…

Quelli come lui non si schierano, scivolano sulla superficie delle emozioni, confezionano indignazione in coriandoli, cantano la pace senza disturbare chi la sabota. Il suo è attivismo da scaffale: colorato, neutro, compatibile con ogni brand.

Si continua a proiettare su questi personaggi l’eco sbiadita di un’Italia che non esiste più. Quella dei cantautori che ci mettevano la faccia, anche quando costava. Oggi restano i “Jova Beach Party”, con la sostenibilità che finisce appena si spengono le telecamere e inizia la devastazione ambientale sponsorizzata.

Jovanotti non dice “Free Palestine”.
Jovanotti dice “volemose bene”. E intanto incassa.

Ma poi: perché dovremmo schierarci a tutti i costi?
Non basta più la musichetta allegra, il buonumore impacchettato in Spotify, le frasi da tatuaggio spirituale su Instagram? Serve per forza il cantante-santone che apre il terzo occhio e urla alla rivoluzione?

No, una nuova Woodstock non ci sarà mai. Perché questo status quo fa comodo a molti. Anche a chi finge di volerlo cambiare, purché resti compatibile con la propria comfort zone.

Se proprio si vuole combattere una battaglia, tanto vale iniziare dal condominio. Dal vicino maleducato, dal portone rotto, dalla noia reale e quotidiana. Altro che geopolitica da feed.

Il resto è fuffa. E chi si aspettava di più da Jovanotti, forse si merita esattamente Jovanotti o Jova, come preferite.

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