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Puff Daddy assolto dalle accuse più gravi: niente ergastolo, ma condanna per traffico a fini di prostituzione. La giuria di New York decide

Il verdetto è arrivato, e segna un punto di svolta clamoroso nel processo federale contro Sean Combs, in arte Puff Daddy. Dopo sette settimane di testimonianze e udienze a porte chiuse, la giuria del tribunale di New York ha assolto il magnate dell’hip-hop dalle accuse più pesanti: associazione a delinquere, traffico di esseri umani e racket. In caso di condanna, per quei capi d’imputazione, l’ex produttore di Bad Boy Records avrebbe rischiato l’ergastolo. A riportarlo, tra gli altri, la CNN.

Ecco di cosa è ritenuto colpevole Combs

Combs è stato però riconosciuto colpevole di traffico a fini di prostituzione, reato che prevede una condanna massima fino a 10 anni di carcere. Un verdetto misto, dunque, che ridimensiona il quadro accusatorio ma non chiude del tutto la vicenda giudiziaria del 55enne icona della musica urban americana. Il procedimento era entrato in fase di stallo già lo scorso 1 luglio, quando i giurati avevano notificato un’incertezza proprio sull’accusa di associazione a delinquere. Il giudice aveva ordinato di tornare a riunirsi per giungere a un verdetto univoco, che è stato infine raggiunto nella giornata di ieri.

In aula erano presenti sia Puff Daddy che i suoi familiari. La madre e la sorella hanno assistito alla lettura della sentenza. Secondo quanto riferito dai cronisti statunitensi, Combs si è inginocchiato, con la testa sulla sedia e le mani giunte in preghiera. Poi si è rialzato, ha applaudito, ha guardato verso la madre urlando: “Mamma ti amo!”, e poco dopo verso la sorella: “Tesoro ti amo!”. Prima di essere condotto fuori dagli agenti della polizia giudiziaria, ha aggiunto: “Tornerò presto a casa”.

Tutte le accuse

Il processo era iniziato tra clamore mediatico e accuse pesantissime. A testimoniare contro di lui sono state diverse ex fidanzate, tra cui Cassie Ventura, che lo hanno accusato di abusi fisici e sessuali, oltre che di averle costrette a rapporti con altri uomini. Al centro del caso anche un’altra donna identificata soltanto con il nome fittizio “Jane”. L’accusa aveva contestato a Combs cinque capi d’imputazione, tra cui spiccavano appunto associazione a delinquere, traffico sessuale e trasporto a fini di prostituzione. La giuria ha invece escluso l’ipotesi che l’imputato fosse a capo di un’organizzazione criminale strutturata.

Il suo legale, Marc Agnifilo, ha subito chiesto il rilascio dal carcere federale, dove il rapper è detenuto da quasi un anno. La proposta è quella di una cauzione da un milione di dollari per permettergli di tornare nella sua abitazione a Miami. Ma il pubblico ministero Maurene Comey si è opposta, annunciando l’intenzione di chiedere una pena detentiva di 20 anni.

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