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Trump annuncia l’attacco agli impianti nucleari iraniani. Gli Stati Uniti entrano in guerra: è escalation totale tra Iran e Israele

Poco prima delle due del mattino di domenica 22 giugno, ora italiana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato ciò che in molti temevano: l’ingresso ufficiale degli Usa nel conflitto tra Israele e Iran. In un messaggio diramato dalla Casa Bianca, il presidente ha annunciato che le forze americane hanno colpito tre siti nucleari iraniani, aprendo così una nuova fase nella guerra lanciata da Tel Aviv per eliminare il programma atomico della Repubblica islamica.

Parla Trump

“Abbiamo colpito con precisione obiettivi strategici legati allo sviluppo nucleare iraniano”, ha detto Trump, senza fornire dettagli sull’entità dei danni né sull’eventuale bilancio di vittime. È la prima volta che Washington agisce direttamente con un’operazione militare di tale portata in territorio iraniano, nonostante da mesi fornisse supporto logistico e difensivo a Israele.

La risposta iraniana non si è fatta attendere. Teheran aveva avvertito già nei giorni scorsi: “Se gli Stati Uniti attaccheranno, ogni loro base e ogni loro asset nella regione sarà considerato un obiettivo legittimo”. Le forze armate della Repubblica islamica hanno attivato immediatamente le proprie contromisure: sono stati segnalati lanci multipli di missili balistici contro obiettivi statunitensi in Iraq, Siria e nel Golfo Persico.

Escalation in Iran e Israele

L’escalation è esplosa dopo il massiccio raid israeliano della notte tra giovedì 13 e venerdì 14 giugno. In quell’operazione, Tel Aviv ha colpito in profondità il cuore dell’infrastruttura strategica iraniana: impianti per l’arricchimento dell’uranio, postazioni radar, centri di comando, e laboratori scientifici legati al programma nucleare. Secondo fonti d’intelligence occidentali, sono stati uccisi numerosi scienziati di alto livello, tra cui almeno tre figure chiave nell’area della ricerca militare. L’attacco è stato condotto con jet da guerra, ma anche con droni camuffati, introdotti clandestinamente nel Paese nelle settimane precedenti.

Teheran ha risposto nelle ore successive con raffiche di missili lanciati verso obiettivi militari e civili nel territorio israeliano. I cieli del Medio Oriente sono diventati un campo di battaglia aereo permanente, con bombardamenti incrociati che si susseguono senza sosta.

Ora che gli Stati Uniti sono entrati direttamente in guerra, lo scenario cambia completamente. Il rischio è quello di un conflitto regionale su vasta scala, con il coinvolgimento di attori terzi come Hezbollah in Libano, le milizie filo-iraniane in Siria e Iraq, e le monarchie del Golfo già in stato di massima allerta. La comunità internazionale è in allarme. Ma a questo punto, la guerra non è più tra Israele e Iran. È diventata una guerra con gli Stati Uniti in prima linea. E le prossime ore potrebbero essere decisive.

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