È un documento audio esclusivo quello trasmesso lunedì sera da Quarta Repubblica, il programma di Rete 4 condotto da Nicola Porro. Una telefonata intercettata, risalente al 28 settembre 2007, che riporta la voce di Stefania Cappa, una delle due gemelle cugine di Chiara Poggi, e quella di suo padre Ermanno Cappa, zio della ragazza uccisa. Il tema è uno solo: la scarcerazione di Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima.
Ecco le parole di Chiara
“Ma proprio scarcerato?”, chiede Stefania Cappa, con un tono che lascia intendere più incredulità che sorpresa. “Sì”, risponde il padre. A quel punto, la replica di Stefania è netta, rabbiosa: “Ma vaffa…”.
Ermanno Cappa cerca di contenere la reazione della figlia, e lo fa con parole che oggi, a distanza di anni, suonano ancora più ambigue: “In questo momento non ti deve interessare. Insomma, povera famiglia, povero ragazzo se, se, se… Non è questo il problema. Il problema sono i giornalisti, capito?”.
Un’intercettazione che riporta in primo piano il clima che si respirava nei giorni successivi all’arresto e alla successiva scarcerazione di Stasi. E che oggi, con la nuova inchiesta che coinvolge Andrea Sempio e riapre le domande mai sopite sul delitto di Garlasco, assume un peso diverso. Anche solo per quel “se, se, se…” pronunciato dallo zio della vittima. E per quel “non ti deve interessare” rivolto alla figlia. Come se la questione fosse un’altra.
