La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha proclamato lo stato di emergenza locale e imposto un coprifuoco notturno nel cuore della città, nel tentativo di contenere l’escalation di violenze che da giorni sta agitando il centro urbano. “Ho dichiarato un’emergenza locale e imposto un coprifuoco per fermare il vandalismo e i saccheggi nel centro di Los Angeles”, ha spiegato ai giornalisti, mentre le immagini degli scontri notturni rimbalzavano sui media.
Il provvedimento
Il provvedimento resterà in vigore fino alle 6 del mattino e interessa una zona circoscritta di circa 2,5 chilometri quadrati. Non riguarda residenti, giornalisti o operatori dei servizi d’emergenza, ma si applica a chiunque altro si trovi nell’area dopo il tramonto. Le proteste, inizialmente pacifiche, si sono trasformate in veri e propri focolai di violenza con il calare del sole: piccoli gruppi si sono staccati dal corteo per incendiare auto, vandalizzare edifici e saccheggiare negozi.
All’origine delle manifestazioni c’è una nuova ondata di arresti da parte delle autorità migratorie, avvenuta in una città storicamente legata alla comunità latinoamericana e a una vasta popolazione straniera. Il presidente Donald Trump ha reagito duramente, definendo le proteste “un’invasione da parte di un nemico straniero” e ordinando l’invio di migliaia di soldati sul territorio. Una decisione che ha immediatamente innescato un braccio di ferro istituzionale con il governatore Gavin Newsom, che si è opposto fermamente alla militarizzazione della crisi.