Home CRONACA “Non smetterò mai di cercarti”: Chiara Tramontano e il dolore che non...

“Non smetterò mai di cercarti”: Chiara Tramontano e il dolore che non passa. Il libro per Giulia, la sorella uccisa, e il peso di quel litigio mai risolto

“Se mi fermo, penso. E pensare è un tormento”. Chiara Tramontano non cerca parole ad effetto, ma la verità nuda, quella che scava dentro. Oggi esce per Cairo Editore il suo libro, “Non smetterò mai di cercarti – Ogni parola è un passo verso di te, Giulia”, un viaggio personale e straziante nel dolore che l’ha investita il giorno in cui sua sorella Giulia è stata uccisa — incinta di sette mesi — da Alessandro Impagnatiello. Un lutto che non si può chiudere, perché ogni cosa, ogni gesto, ogni istante torna lì, a quel momento.

Chiara e il suo dolore

Ne parla al Corriere della Sera, in un’intervista con Candida Morvillo. E racconta cosa significa convivere con il senso di colpa: “Non c’è niente della mia vita che non mi riporti continuamente lì, a mia sorella uccisa… Se mi fermo, penso. Per questo da due anni non mi siedo su un divano, non vedo un film, e se mi alleno, i trenta secondi di pausa tra un esercizio e l’altro sono insopportabili. Se poi per un attimo mi diverto, penso che è ingiusto verso Giulia, che non c’è più”.

Chiara oggi vive a Eindhoven, si occupa di tecnologie diagnostiche per tumori e malattie degenerative, e ha appena ottenuto una delle borse di studio più prestigiose d’Europa, la Marie Curie Post Doctoral Fellowship. Ma dietro i risultati, resta l’ombra di quella ferita aperta. “Il senso di colpa familiare ha mille forme”, racconta. “Un padre che ha visto la figlia neonata grande come la sua mano si chiede se ha dato troppa libertà. Mamma, che ci ha trasmesso l’amore per la famiglia, pensa che, se non lo avesse fatto, forse Giulia si sarebbe sfilata in tempo da quella relazione sbagliata. Il fantasma del senso di colpa è diverso per ciascuno di noi, ma viene a trovarci tutti, a turno”.

E poi c’è quel litigio, l’ultima crepa rimasta aperta: “Non ci parlavamo da quando mi aveva detto che sarebbe andata a Ibiza con Alessandro. Venivano da un periodo di conflittualità, Giulia si era confidata con me e sapeva che in quella relazione non c’era nulla da salvare. Ma ha accettato quel viaggio per ‘ricucire’, senza confrontarsi con me. Mi sono arrabbiata e lei mi ha risposto che la vita era sua”.

Un ragazzo che Chiara non ha mai veramente capito: “Era assente, non accompagnava mai Giulia a Napoli, diceva che veniva e poi non veniva. Non sembrava uno che voleva costruire una famiglia, come sosteneva a parole. Mi sembrava manchevole di contenuti: con lui non sapevo mai di che parlare. Avrei detto che era un mediocre, un superficiale, ma non un violento. Era tutto concentrato sul suo lavoro vip, sosteneva che sarebbe diventato manager, ma non era vero. Mi chiedevo cosa mia sorella trovasse in lui. A oggi, non ho una risposta”.

Una risposta che forse nessuno troverà mai. Ma Chiara continua a cercare, scrivendo, parlando, ricordando. Perché ogni parola — come dice il titolo del suo libro — è davvero un passo verso Giulia.

Articolo precedente“Ciao mamma, ho voglia di tornare”: l’ultimo messaggio di Alessandro Coatti prima di essere ucciso e smembrato in Colombia
Articolo successivoIl caso De Maria e il corto circuito del sistema penitenziario italiano.